La Guardia di Finanza, nell'ambito di un'inchiesta sul Consorzio Venezia Nuova, ha perquisito la sede romana della fondazione e l'abitazione a Perugia di Riccardo Capecchi (che però non è indagato), stretto collaboratore del presidente del Consiglio. Sotto indagine le sponsorizzazioni per decine di migliaia di euro ricevute dal Consorzio
Perquisizioni per l’acquisizione di documentazione su alcune sponsorizzazioni ricevute dal Consorzio Venezia Nuova sono state eseguite dalla Guardia di Finanza nei confronti di ‘VeDrò‘, il think tank creato da Enrico Letta, di cui è tesoriere uno dei più stretti collaboratori del premier, Riccardo Capecchi, che non è indagato. La notizia è stata confermata da fonti vicine alla maxiinchiesta che la Procura lagunare sta conducendo sugli appalti del Consorzio veneziano.
I finanzieri, su decreto di perquisizione del pm Paola Tonini, si sono recati nell’abitazione di Capecchi, a Perugia, e nella sede dell’associazione politico-culturale, a Roma. Qui hanno acquisito documenti contabili e fatture sulle sponsorizzazioni che il Consorzio Venezia Nuova ha dato negli anni a “VeDro”, al pari di molte altre società, per l’organizzazione del meeting estivo nella cittadina trentina di Dro. Iniziativa partita nel 2005 e interrottasi quest’anno, con la nomina di Letta a presidente del Consiglio. La verifica su ‘Vedrò” è una delle circa 100 perquisizioni eseguite dai finanzieri, al comando del colonnello Renzo Nisi, nell’ambito dell’inchiesta sulle società che hanno avuto in passato rapporti di natura economica con il Consorzio.
Ammonterebbero a diverse decine di migliaia di euro i finanziamenti che il Consorzio ha dato come sponsorizzazione al think tank fondato da Enrico Letta. Lo si apprende da fonti vicine all’inchiesta. Gli uomini della Gdf stanno ora passando al setaccio conti e fatture per vedere se vi siano o meno irregolarità.