Pochi ne parlano. E pochi si rendono conto dei danni che causerà la revisione della geografia giudiziaria in Italia.
Nata da un idea del Governo Berlusconi, agosto 2011, il Governo con due decreti legislativi (n. 155 e 156 del 2012) ha previsto la cancellazione di 31 Tribunali, 31 Procure, di tutte le 220 Sezioni Distaccate dei Tribunali centrali e i 667 Uffici del Giudice di Pace. Insomma, una completa eliminazione di importanti presidi giudiziari. La “Riforma” diventerà effettiva il 13 settembre prossimo.
La scusa utilizzata dal governo Berlusconi e a seguire da quello Monti è stata quella della riduzione della spesa pubblica e di migliorare l’efficienza del sistema giustizia.
Soliti giochini della politica per nascondere la realtà delle cose e le vere intenzioni, ossia rendere più difficile l’accesso alla giustizia per tutti e allungare i tempi dei processi. Basterebbe fare qualche giro nelle varie sezioni delle sedi staccate dei tribunali per capire che dalla loro eliminazione non esiste nessun risparmio da parte delle casse dello Stato, ma anzi aumenteranno i disservizi e soprattutto le spese.
Sarebbe sufficiente rendicontare i tanti soldi pubblici spesi per ampliare e rimodernare le sedi dei Tribunali di Chiavari, Olbia, e molte altre sedi sparse per l’Italia, per capire che la loro cancellazione è del tutto priva di logica e di risparmio concreto di denaro.
Molte realtà locali, invece, sono degli importanti presidi di legalità e di giustizia che hanno sempre permesso al cittadino un contatto diretto e veloce con il sistema giudiziario. Dopo il 13 settembre, quando inizierà definitivamente la “Riforma”, ci saranno inevitabili disagi e disservizi e una sempre più complicata possibilità di accesso rapido e certo alla Giustizia.
Una grande idea politica per allungare i tempi dei processi civili e penali, oltre a disincentivare gli utenti ad adire le vie legali, per l’aumento dei costi e delle spese da sostenere. Anche perché, i magistrati in servizio, molte volte sotto organico, ovviamente non aumentano.
Solo chi capita in questi mesi nelle sedi destinate alla cancellazione può capire le disfunzioni che già questa “riforma” ha creato.
Ad Olbia, ad esempio, i fascicoli vengono già mandati a Tempio e molte udienze vengono aggiornate a data da destinarsi o addirittura rinviate al prossimo anno per i medesimi incombenti. Insomma la solita politica lontana dai cittadini e dalle loro reali esigenze.
La Giustizia ha bisogno di riforme organiche, strutturali e di nuovo personale. Mancano magistrati, cancellieri, ufficiali giudiziari e dipendenti amministrativi. E’ il solito modo di pensare della “Politica”, sempre al contrario.
Come quando si parla del sovraffollamento delle carceri. Si pensa ad amnistie e/o indulti invece di costruirne delle altre. E le povere vittime dei reati si vedono costantemente prese in giro da un sistema che sembra sempre più forte con i deboli e sempre più debole con i forti.
Insomma, non sarà una revisione della geografia giudiziaria ma una vera e propria cancellazione di tutti gli uffici giudiziari locali e periferici. Un risultato maggiore non si poteva ottenere.
Quando non bastano più le leggi ad personam ecco la super idea: cancellare direttamente tutti i tribunali !