Impianti aperti da domani mattina su autostrade, bretelle e raccordi. I sindacati dei benzinai hanno deciso di sospendere l’agitazione indetta fino a venerdì mattina dopo l’intervento dell’Autorità garante degli scioperi che, convocate le compagnie petrolifere e strappato un impegno a riallacciare i rapporti con i gestori, ha chiesto anche alle organizzazioni un atto di buona volontà.
Lo sciopero dei benzinai iniziato alle 22.00 di martedì sera, con un’adesione che secondo i sindacati ha raggiunto il 90% con picchi anche del 100%, si concluderà giovedì 18 luglio alle 6.00, con la riapertura delle aree di servizio. Fegica-Cisl, Faib-Confesercenti e Anisa-Confcommercio hanno infatti particolarmente apprezzato l’impegno del Garante che, ai loro occhi, ha “supplito all’inerzia del governo” e ha spostato su di sé “l’incombenza di costringere i petrolieri e i concessionari ai negoziati”.
Gli incontri al ministero dello Sviluppo economico delle scorse settimane non erano infatti riusciti a ridurre la distanza tra compagnie e benzinai, inasprendo anzi gli animi e portando i gestori a confermare l’agitazione. Solo la discesa in campo del Garante, Roberto Alesse, ha invece dato forza alle organizzazioni che ora, a fronte del ritiro dello sciopero, chiedono “che gli impegni dichiarati siano questa volta convertiti immediatamente in fatti concreti sia sul piano economico sia su quello contrattuale, a cominciare dal subitaneo ritiro delle lettere di disdetta dei contratti inviate in questi giorni dalla compagnie ai gestori”.
Nonostante le accuse dei sindacati di categoria, sul fronte prezzi intanto il governo aumenta il suo pressing sulle compagnie. Il ministro dello Sviluppo economico, Flavio Zanonato, le ha convocate al Mise il prossimo 25 luglio, alla vigilia dunque del primo grande esodo estivo. In un mercato libero, gli strumenti a disposizione non sono molti, ma, ha spiegato il ministro, “cercheremo in tutti i modi, raggiungendo un’intesa e con la moral suasion, di mantenere il prezzo dei carburanti più basso possibile”. “Viviamo in una società in cui c’è mercato. Dobbiamo verificare che il comportamento dei petrolieri – ha aggiunto – si allinei al comportamento degli altri produttori di petrolio e distributori di carburanti europei”.