In trenta per fare sette giornali. E’ quanto potrebbe accadere alla Domus, una delle più antiche case editrici di periodici in Italia. E’ stata fondata nel 1929 e dà alle stampe mensili come Quattroruote, Domus, Meridiani e TuttoTrasporti.

Il 10 luglio la proprietà ha comunicato ai dipendenti il nuovo piano aziendale che prevede la chiusura di tre testate (Meridiani, Volare e Quattroruotine) e 20 esuberi. Nel 2008 i giornalisti in forza alla casa editrice erano 80, ridotti poi a 53. Ora nelle intenzioni dell’azienda dovrebbero rimanere in una trentina. Per produrre sette testate.

Domus è un editore puro, da sempre in mano alla famiglia Mazzocchi. Il fondatore, Gianni, diede vita all’Europeo e a Il Mondo. Ora le edizioni sono gestite dalla figlia Giovanna. C’è la sua firma sotto le 35 pagine di documento che ridisegnano, al ribasso, il futuro.

35 pagine di lucida analisi che descrivono una crisi profonda, strutturale, per alcuni irreversibile. Era il 2008 quando la società registrava la prima perdita di bilancio: -1,4 milioni di euro. Da allora non si è mai registrato un segno più. Le difficoltà sono frutto di un concatenarsi di fattori negativi. Nel settore periodi il 2012 è stato un anno disastroso: il calo delle vendite è stato quasi del 12% rispetto all’anno precedente. La crisi non risparmia nessuno: Rcs sta cercando di piazzare sul mercato dieci testate come alternativa alla chiusura.

Tutte le pubblicazioni della casa di Rozzano ne hanno risentito. Quattroruote, la testata di punta del gruppo, è scesa al numero di copie del 1999. Domus e Meridiani vendono il 30% di copie in meno rispetto a pochi mesi fa. Non vanno meglio le cose per quanto riguarda le pubblicità: il numero di inserzionisti nella carta stampata è in caduta libera da anni.

“L’utilizzo di strumenti diversi da quelli tradizionali per la diffusione di contenuti” si legge nel piano aziendale “sta progressivamente spostando sull’online anche gli interessi degli investitori pubblicitari, con una conseguente penalizzazione della promozione della carta stampata”. C’è un altro fattore da considerare, messo nero su bianco nel comunicato: “il mercato dell’auto e quello dei trasporti sono in fase di vertiginosa decrescita, così come l’editoria dedicata all’architettura e quella di viaggi”. Proprio i campi in cui operano le riviste edite da Domus.

“Effettivamente siamo nella peggior situazione possibile: lavoriamo nell’Italia di oggi, nel campo dell’editoria e per di più periodica e scriviamo dei settori più in difficoltà che ci siano” ci scherza su Emilio Brambilla, lavora per Quattroruote e fa parte del cdr dell’azienda.

“I lavoratori capiscono perfettamente le difficoltà della proprietà, sono sotto gli occhi di tutti” spiega “Contestiamo però la soluzione adottata: venti esuberi, una drastica riduzione del personale di tutte le riviste, anche di quelle che hanno i conti in ordine, come Quattroruote. Noi abbiamo in mente altre soluzioni e proporremo un contratto di solidarietà per tutti”.

Il 24 luglio il cdr incontrerà l’azienda per provare a scongiurare i tagli. Un primo tentativo di riavvicinamento dopo l’annuncio di un pacchetto di 20 giorni di sciopero, uno per ogni licenziamento. Sullo sfondo, il timore che l’azienda stia operando per abbattere il costo del lavoro e aumentare la presenza, finora molto limitata, di precariato nelle redazioni.

A chiudere, inoltre, non sarebbero testate qualunque: Meridiani ha 25 anni di storia nell’editoria di viaggio, dove solo pochi mesi fa I viaggi del Sole ha chiuso i battenti e Traveller è diventato un trimestrale. Volare è la pubblicazione numero uno in Italia di aeronautica. Ma questo, evidentemente, non basta più.

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