Ad Arese, sull’area che un tempo era occupata dallo storico stabilimento dell’Alfa Romeo, dovranno sorgere parcheggi e servizi a disposizione dei visitatori di Expo 2015. Per trovare operatori lì impiegati, come per le tante altre strutture utili all’Esposizione, si vorrebbe una regolamentazione dell’occupazione più semplice. Leggi: “più flessibile”. È di questo avviso Maurizio Sacconi, il presidente della Commissione lavoro del Senato, mentre il Ministro del Lavoro Enrico Giovannini ritiene che sui contratti per la kermesse milanese “sia preferibile un accordo tra le parti sociali”, ma se entro settembre non verrà raggiunto “Governo e Parlamento dovranno intervenire”. Ma c’è chi non sembra disposto a nessun compromesso: sono i 50 operai ex Alfa, successivamente assunti da Innova Service (un’azienda di servizi, che ha occupato le vecchie strutture industriali di Arese) poi licenziati e da 28 mesi in presidio permanete fuori dai cancelli. Proprio in queste settimane il Tribunale di Milano ha stabilito per loro il reintegro lavorativo, presso la medesima area ex Alfa Romeo. Questa immensa porzione di territorio a vocazione industriale rientra tra le zone di influenza di Expo, se non altro perché sorge o pochi chilometri di distanza. Ma i 50 ex lavoratori Innova Service hanno già minacciato che non sottoscriveranno alcun contratto di lavoro precario, a prescindere che sia legato alla futura Esposizione universale o meno di Fabio Abati
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