Focus dunque sul programma, il quale travalica ovviamente il solo ambito musicale: presentazioni di libri, dibattiti, spazi dedicati all’arte e al design nonché allo sport. Inoltre “una vintage zone” nella quale scovare “l’ultimo indumento hipster” e un’altra dedicata al modernariato.
Non è tutto, l’area allestita prevede anche una “rockoteca”.
Ora, che cos’è una rockoteca? All’interno del festival diviene un luogo nel quale dare vita ad un mercato del disco in vinile: chiamasi Vinyl Boulevard. In pratica, collezionisti ed appassionati si incontreranno in un vero e proprio salotto arredato in stile retrò dove per altro avverranno presentazioni di libri, interviste e quant’altro; a fare da sfondo – come fosse un’ideale colonna sonora – la musica easy listening di Robert Passera, Dj di riferimento in Italia per tali sonorità.
Una curiosità: il nome del salotto è volutamente ispirato alla Rockoteca Brighton, locale cult – e covo della musica alternativa – tra la fine degli anni 70 e gli inizi degli anni 80, a Firenze. Evocare quei tempi – oltremodo la cosiddetta scena fiorentina – non è una libera licenza, la manifestazione a Fornovo prevede – non a caso – alla regia una figura storica connessa a quegli anni, ovvero Giuliano “Larry” Bolognesi. Forse “qualcuno” ricorderà il mitico Tenax, locale storico del capoluogo. Ebbene, Larry ne fu indiscusso protagonista animando ed alimentando i furori della new wave, del dark e del punk; quel sound arrivava dal Regno Unito sebbene anche l’Italia – e Firenze appunto – riuscirono a dare un contributo alla scena non indifferente; gruppi quali Litfiba, Diaframma, Neon – tanto per citare i più noti – seppero bellamente rimescolare le carte.
Ma torniamo a Larry! Una carriera la sua dalle mille sfaccettature Tra il 1970 e il 1980 è una colonna di Contro Radio, trova anche il tempo per suonare (grandi i suoi Red), scrivere, laurearsi in filosofia e soprattutto captare fermenti e modi in movimento. Un personaggio insomma che vale la pena scoprire.
Al “Rock Industries” naturalmente si mangerà! E credetemi da queste parti, il cibo, non è affatto un optional: “Tradizione e non solo, ce n’è per tutti i gusti.
Ma veniamo alla musica. Venerdì 19 saranno i Giuda gli headliner della prima giornata. Il quintetto romano si muove tra Rock’n’Roll, Punk e Glam, tanto che i media inglesi ne celebrano le gesta paragonandoli senza remore a grandi band del passato come Sham 69 o T-rex. Scuotetevi pure! Mica stiamo parlando di Ligabue o Vasco… In effetti – i ragazzi – sanno coniugare certe atmosfere evocandone ruvidezza e irriverenza in maniera – come dire – “intonsa”.
Non solo i Giuda, in rapida successione saliranno sul palco i Gazebo Penguins; emiliani di nascita ma nulla lascerebbe immaginarlo viste le traiettorie musicali rigorosamente Post punk ed emo core che li traducono; il tutto frullato come meglio non si potrebbe. Non ci credete? Ascoltatevi Raudo, il nuovo disco.
Spazio anche al Power Pop dei veronesi Home, passando per il Rockabilly dei Paul Mad Gang e terminando con il Garage Blues dei GO!ZILLA.
Ecco, a margine di “cotanta roba”… il mio dj set. Sarò in compagnia del mitico Larry! Dietro quella consolle faremo “la malora”, potete giurarci.
La qualità – non dubitatene – è il segno distintivo della manifestazione; se non ci credete… basta leggere quanto succede il giorno dopo.
Sabato 20 la Kermesse schiude le porte ad una fucina di ospiti internazionali che non passano certo inosservati. Saranno i Transformers ad aprire la giornata, direttamente da Brighton. Che dire poi di Nick Harrison? L’istrionico musicista e compositore londinese negli ultimi anni segue diversi progetti paralleli, ultimo dei quali riporta agli Yurs. Saranno successivamente i The Dancers ad esibirsi, direttamente da Venezia, propongono un sound virato tra garage/punk e vecchio rock and roll. Finito? Nemmeno per sogno! Da Marsiglia arrivano i The Magnets, giovanissima band pop rock dalle molteplici sfumature. L’aftershow a seguire sarà affidato al Dj set Trashick, in arrivo dal Magnolia di Milano. Anche qui “la malora” è assicurata!
Cos’altro? Il terremoto di un anno fa in queste zone ha fatto sì che i tanti giovani della Valtaro provassero a reagire con grande passione e creatività. Il risultato, grazie all’associazione Spiricula Crew, si è tradotto in cotanto Festival.
“Sostenere e sostenerli” è il minimo che si possa fare.
Ci si vede là.
9 canzoni 9…al Rock Industries
Lato A
Cinema Car • Transformer
Oi Rude Boy • Nick Harrison
It’s a Shame • The Dancers
Cowards • Home
Lato B
Wodka and Gin • Paul Mad Gang
I’M Bleeding • Go!zilla
Number 10 • Giuda
Finito il Caffè • Gazebo Penguins
Observer • The Magnets