”Una sentenza molto pesante, ma me l’aspettavo”. Lele Mora ha commentato così la condanna a sette anni nel processo Ruby bis. “Non mi riconosco in quello che hanno detto i giudici. Non è Lele Mora quello che hanno descritto”, ha aggiunto l’ex agente dei vip in conferenza stampa a Boario Terme (Brescia) in Valcamonica, sottolineando che alle cene di Arcore “non c’era prostituzione. Non l’ho mai vista in tanti anni di frequentazione ad Arcore”.
”Con Silvio Berlusconi rifarei tutto perché è un grande signore. L’unica leggerezza di Berlusconi è stata quella di essere troppo gentile con tutte le persone che lo circondavano. Manteneva ragazze, ma non si trattava di prostituite. Berlusconi l’ho sentito l’ultima volta un mese fa. Spero di rimanere amico”, ha spiegato presentando a Boario Terme (Brescia) il suo libro ‘La mia verità’ in cui racconta i 407 giorni trascorsi in carcere per bancarotta.
L’ex agente dei vip ha poi detto che “non intendo indietreggiare riguardo al mio giudizio sulla magistratura. Ho sempre creduto nella giustizia e sempre ci crederò, specialmente in questo periodo della mia vita. Forse ho dato troppe perle ai porci creando un mondo pieno di lustrini che a volte può accecare”. E ha concluso: “Se un giorno forse tornerò a fare quello che nella vita so fare meglio, ovvero l’agente dello spettacolo, tratterò solo l’arte di essere e non quella di apparire. Mi sono creduto Icaro, mi sono attaccato le ali con la cera e volando troppo in alto il sole ha sciolto la cera e sono caduto in un baratro molto profondo”.