L’Emilia Romagna è la quinta regione in Italia per presenza di imprese artigiane nel settore turistico. Dietro a Lombardia, Toscana, Lazio e Veneto, sul territorio sono operative 17.768 aziende, pari all’8,3% del totale nazionale, ma nel primo trimestre del 2013 l’artigianato turistico emiliano-romganolo ha segnato una flessione dello 0,6%. Il dato emerge da un’analisi del centro studi di Confartigianato su dati Istat e Unioncamere.
“Siamo una delle regioni che attira maggiormente turisti – afferma il presidente di Confartigianato Emilia Romagna Marco Granelli – si stima infatti che anche in questa estate 2013 saremo al terzo posto dopo Toscana e Calabria”. Un giro d’affari in cui hanno un peso considerevole gli artigiani delle più svariate tipologie: si va dall’abbigliamento all’agroalimentare, passando per pasticcerie, ristoranti e gestori di stabilimenti balneari, senza dimenticare tutti i servizi alla persona, dai parrucchieri agli estetisti. “Un esercito di imprese che saranno aperte per ferie e che contano di intercettare la quota di reddito che le famiglie italiane riescono ancora a destinare alle vacanze” ha aggiunto Granelli, rimarcando però che su di loro “pesa l’incertezza legata all’andamento economico, al costo delle imposte, su tutte l’Imu, ed anche il caro carburanti”.