Il comune ha ordinato a tecnici e operai di procedere con il progetto che prevede una colata di cemento su uno degli storici luoghi di aggregazione a Bologna. Gli attivisti: "Non siamo contro a tutti i costi. Ma chiediamo alternative"
Una mega-rotonda al posto di un centro sociale ormai storico. Una colata d’asfalto pronta ad abbattersi su uno dei pochi spazi di aggregazione di Bologna. La storia che si protrae da qualche anno è tutta qui: il Comune da una parte, i ragazzi dell’Xm24, l’ex mercato ortofrutticolo occupato 11 anni fa, dall’altra. Quella di lunedì mattina 22 luglio è stata solo l’ultima puntata: quando i tecnici e gli operai del consorzio che dovrà costruire il mega-incrocio si sono presentati davanti ai cancelli per iniziare la cantierizzazione, si sono trovati davanti a sbarrare la strada giovani e meno giovani con uno striscione: “La realtà non è rotonda”. E nonostante l’arrivo del presidente del quartiere e di membri dello staff del sindaco Virginio Merola, gli uomini delle ditte di costruzione hanno dovuto fare marcia indietro.
La vicenda della rotonda va avanti da almeno un anno, da quando è stato chiaro che tutto il traffico diretto verso i tre poli della città, la Fiera, l’aeroporto e la nuova stazione Alta velocità, sarebbe passato lungo via Gobetti, ‘travolgendo’ l’ex mercato. Dopo mesi di mobilitazioni, di manifestazioni e iniziative culturali per ricordare alla città l’importanza dell’Xm24 e impedirne l’abbattimento (vi hanno preso parte tra gli altri lo scrittore Pino Cacucci, la ex cantante degli Ustmamo, Mara Redegheri, Wu Ming 4) il 19 giugno era arrivata la notizia che l’edificio non sarebbe stato più abbattuto. Vittoria? Nemmeno per sogno.
“Lo scorso 3 luglio – spiega infatti Andrea, uno degli attivisti presenti al sit-in davanti all’ex mercato – durante una riunione con i vertici tecnici e politici dell’amministrazione, siamo venuti a sapere da un’ingenua funzionaria del Comune, che l’abbattimento di una porzione consistente di Xm24 è stato solamente rimandato e non annullato come la giunta aveva pubblicamente annunciato sulla stampa locale”. Dopo la gaffe e la scoperta che la battaglia era tutt’altro che terminata, i ragazzi dell’Xm24 erano riusciti a ottenere il nuovo progetto per la rotonda e poterlo così analizzare: come temuto, il problema dell’abbattimento di gran parte della struttura con i suoi murales famosi in tutta Italia è semplicemente rinviato di sue anni. “In questo nuovo disegno – spiegano ancora gli attivisti – non sono presenti le fasce di rispetto normalmente previste per legge tra strada, edifici e marciapiedi. Inoltre la pista ciclabile appare incompleta. È chiaro che per il completamento dei lavori si renderà necessario in futuro l’abbattimento di quella parte di Xm24 che ci avevano garantito non sarebbe stata toccata”. Da qui la scelta di fermare tutto in attesa di garanzie.
Gli attivisti dal canto loro hanno incaricato nelle scorse settimane uno studio di architetti perché studiasse un progetto alternativo, con l’incrocio spostato un po’ più in là. Un modo insomma per salvaguardare l’edificio. Durante il sit in il progetto è stato consegnato al presidente del quartiere Daniele Ara: “Noi non siamo contro la rotonda a tutti i costi. Oggi avremmo lasciato entrare gli operai se avessimo avuto garanzie sul nostro futuro”, spiega ancora Andrea.
L’ex mercato ortofrutticolo occupato è situato in una zona molto attiva a livello edilizio negli ultimi anni. Vicino c’è la nuova stazione Tav di via Carracci, che ha causato molti problemi ai residenti. A pochi metri ci sono poi i palazzoni di vetro del nuovo Comune di Bologna, che insieme ad altri giganti di cemento ancora in costruzione dietro il centro sociale, hanno già contribuito a sconvolgere il paesaggio di uno dei quartieri, la Bolognina, più rappresentativi della città. Oltre alle iniziative culturali e ai concerti, l’Xm24 ospita oltre 20 associazioni. Tra loro molte lavorano per l’integrazione degli stranieri (l’ambulatorio e un centro legale per migranti di Al Sirat, il coordinamento migranti, la scuola di Italiano), in questa che è la zona più multietnica della città.