“La cifra messa a disposizione dal ministero dell’Economia agli enti locali per pagare i debiti della pubblica amministrazione ammonta ad oggi a 15,69 miliardi“. Parola del ministro Fabrizio Saccomanni, che nel corso della conferenza stampa per presentare i primi risultati ottenuti dal decreto legge per lo sblocco dei pagamenti arretrati ha aggiunto: “Siamo fiduciosi che a settembre potranno essere avviate ulteriore misure a sostegno dell’attività economica e liquidità delle imprese servitrici di beni e servizi per la pubblica amministrazione”.
Al ritorno dalle vacanze sarà dunque pronta la “mappatura completa dell’ammontare totale dei debiti delle pubbliche amministrazioni. In quella sede faremo il punto della situazione e sarà deciso l’ulteriore pagamento dei debiti” da effettuare nel corso del 2013. “Benissimo”, ha commentato Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia, “rendiamo merito a questo Governo, al ministro Saccomanni e anche al precedente esecutivo che hanno messo al centro dell’agenda economica lo sblocco dei pagamenti”.
Attenzione però, ha aggiunto, “ipotizzando che nel frattempo non si accumulino altri debiti se si procederà erogando solo 20 miliardi all’anno, l’ultimo creditore, secondo la nostra stima che dimensiona il debito accumulato dalla pubblica amministrazione in 120 miliardi, riceverà quanto dovuto alla fine del 2018″. Nel caso invece, calcola ancora la Cgia, il debito accumulato dalla p.a, come stimano i dati Bankitalia, ammonti a 91 miliardi, allora “l’ultimo fornitore verrà saldato entro il primo semestre del 2017”. Ma l’ipotesi più verosimile è che la p.a. possa saldare tutto il proprio debito solo nel 2018 visto che il debito pregresso appare, per la Cgia, è più vicino ai 120 miliardi che ai 91 stimati da via Nazionale.
Il ministro Saccomanni non ha però nascosto le incertezze sul programma di restituzione dei debiti. “Le difficoltà nell’anticipare al 2013 le risorse previste per il prossimo anno potrebbero invece essere di carattere tecnico“, ha detto. Comunque, ha assicurato, “un ulteriore importo significativo potrà essere fatto nell’ultimo trimestre dell’anno ma preferirei aspettare per avere dei dati più precisi”. L’erogazione aggiuntiva, spiega il titolare del dicastero di via XX settembre, garantirà un gettito Iva che potrà essere “utilizzato ai fini di copertura degli oneri da affrontare nella restante parte dell’anno”. Diversa è invece la situazione per quanto riguarda le erogazioni stabilite con il decreto legge per lo sblocco dei pagamenti, perché “l’importo incrementale Iva è già tenuto conto nel tendenziale della finanza pubblica”.