La notte tra il 21 e il 22 luglio 2001 alla scuola Diaz di Genova avveniva quello che in molti hanno definito la più grave sospensione dei diritti in Italia dal dopoguerra a oggi. Per il 12° anniversario la scuola ha deciso di aprire le porte a chi quella notte venne pestato a sangue dalla polizia. Lorenzo Guadagnucci, ai tempi giornalista del Resto del Carlino, entrando nella palestra ricorda con terrore quei momenti: “Ero lì in fondo sulla sinistra, mi colpirono ripetutamente. Mi si aprì uno squarcio sul braccio fino all’ossa, ma non mi fossi coperto la testa ora sarei morto”. Ha partecipato alla visita anche il cronista inglese Mark Covell, che non si dice ancora soddisfatto per le condanne ai dirigenti: “Se fosse andato tutto secondo i loro piani, io adesso sarei in carcere. 14 anni per terrorismo. Mentre per i responsabili ancora non c’è certezza della pena”. Alle sue parole fa eco Guadagnucci: “Si sta facendo un’operazione di rimozione. E’ una cosa incredibile quello che hanno fatto alcuni dipendenti dello Stato, alla presenza dei loro dirigenti. Quelle persone, quei picchiatori, non hanno mai pagato” di Cosimo Caridi
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