Cronaca

Laura Prati, morto sindaco colpito nella sparatoria del 2 luglio. Donati gli organi

Laura Prati soffriva di una neuropatia congenita che è degenerata dopo l'aggressione. A ferire il primo cittadino e il suo vice era stato un vigile urbano sospeso dal servizio per truffa. Il cordoglio del presidente del Consiglio Enrico Letta

Laura Prati non ce l’ha fatta. L’ospedale di Circolo di Varese ha confermato la morte del sindaco di Cardano al Campo (Varese), ferito il 2 luglio scorso da un vigile sospeso (leggi la cronaca). I familiari hanno deciso di donare gli organi, come aveva chiesto il primo cittadino. Secondo quanto riporta il sito Varesenews, “una prima richiesta è già arrivata per il cuore proveniente da un malato dell’ospedale di Niguarda“. Il sindaco, si legge in una nota dell’ospedale, è deceduto alle 8.30 e “le sue condizioni, già estremamente gravi, sono peggiorate ulteriormente negli ultimi due giorni”.

Cordoglio di Palazzo Chigi dove, si legge in una nota, “il presidente del Consiglio, Enrico Letta, esprime le più sentite condoglianze sue personali e del governo per la morte di Laura Prati. Letta si stringe ai familiari ed è vicino alla cittadinanza”. Poco prima a dare notizia della morte cerebrale è stato il presidente del Consiglio regionale della Lombardia, Raffaele Cattaneo, che nel corso di un incontro con i giornalisti aveva riferito dell’aggravarsi delle sue condizioni. La morte cerebrale, ha spiegato Cattaneo, che è stato informato dal direttore dell’Azienda ospedaliera di Varese, sarebbe sopravvenuta “non per l’attentato in sé ma per una neuropatia congenita di cui il sindaco soffriva e che si è aggravata con l’attentato”.

Sindaco al primo mandato, eletta con il Pd, Laura Prati è stata aggredita a colpi di pistola insieme al vice Costantino Iametti dall’ex agente della polizia locale Giuseppe Pegoraro. L’uomo, che voleva vendicarsi per essere stato sospeso dal servizio dopo una condanna per truffa e peculato, attorno alle 9,30 è entrato nell’ufficio del sindaco e ha sparato diversi colpi di pistola, ferendo i due amministratori. Poi è fuggito in auto, gettando un ordigno incendiario artigianale nella sede dello Spi-Cgil in paese. Ha sparato anche contro l’auto degli agenti di polizia che lo inseguivano, senza ferire altre persone, ed è stato arrestato poco dopo l’episodio. Prati e Iametti, raggiunti da diversi colpi di pistola, sono stati sottoposti a delicati interventi chirurgici in ospedale. Iametti è stato dimesso nei giorni scorsi, grazie a un costante miglioramento della sue condizioni di salute. Le condizioni di Laura Prati si sono invece fatte disperate dopo un aneurisma che l’ha colpita al termine di un intervento chirurgico, fino alla morte cerebrale.

“Il più sentito cordoglio per la morte della sindaca di Cardano al Campo, Laura Prati – scrive il presidente della Camera Laura Boldrini – Un pensiero affettuoso va anche al marito e ai figli per i quali sarà difficile accettare una morte tanto assurda”. Boldrini aggiunge che il primo cittadino “è stata uccisa in servizio e il suo omicidio è un’ulteriore dimostrazione di quanto pericoloso sia il possesso di armi. La sindaca di Cardano al Campo era una donna ferma e coraggiosa che a lungo si era battuta anche per i diritti delle altre donne: la conciliazione della famiglia con il lavoro e la tutela dei centri antiviolenza. Battaglie di civiltà che hanno caratterizzato la sua azione politica. Donne così lasciano un vuoto enorme e un grande dolore”.

Sconvolto l’ex sindaco di Cardano al Campo, Mario Aspesi, grande amico e collaboratore di Prati, che ha trascorso gli ultimi giorni in ospedale, insieme ai familiari del sindaco. ”Non riesco a credere che sia finita così, è assurdo che una persona possa morire solo per aver cercato di fare bene il proprio mestiere. Il marito è disperato – prosegue -, siamo tutti colpiti, anche perché è inspiegabile il rancore che Pegoraro covava verso una persona che aveva fatto solo il suo dovere”. Sulla facciata del palazzo municipale i colleghi di Prati e Iametti nei giorni scorsi avevano appeso uno striscione, con la scritta ‘Forza Laura e Forza Costantino’, come segno di sostegno e solidarietà ai due feriti. Sulla pagine Facebook di Prati intanto sono state pubblicate decine di messaggi di cordoglio, da parte di amici, amministratori, politici locali e persone rimaste colpite dalla sua vicenda.

Anche il leader di Sel Nichi Vendola ricorda il sindaco e su Twitter scrive: “Quando penso alla passione per la bella politica, all’impegno disinteressato per il prossimo ecco penso a Laura Prati. Ora provo solo un grande dolore. Un abbraccio ai suoi cari e ai suoi compagni di tante battaglie per il cambiamento”. Cordoglio sul sito di microblogging anche da parte del sindaco di Roma Ignazio Marino: “Laura Prati non ce l’ha fatta – osserva –  ha pagato con la vita il rispetto delle regole. Il mio pensiero alla famiglia e all’intero Cardano al Campo”.