Lasciamo perdere il buon gusto. Il punto è che prima di essere una star della Disney e una giudice di X Factor, Demi Lovato, idolo delle adolescenti di mezzo mondo, è una ragazza di 21 anni con alle spalle una storia di bullismo e bulimia. Una che ha reagito, tanto da mandare a quel paese il colosso americano per cui lavorava, che si era permesso una battuta infelice in una serie tv: “Potrei mangiarvi in un boccone, se solo mangiassi”, diceva una top model tra le risate generali. La Lovato via Twitter scrisse: “Caro Disney Channel, i disturbi alimentari non sono argomento su cui scherzare ”. Una che fa scuola, al punto da invitare le fan a scrivere alla Barbie per chiedere di cominciare a fare bambole con la cellulite , visto che “il 95 per cento delle donne ce l’ha”.
Ma a Cioè non lo sanno. E si indignano per i cosciotti bianchicci di una ragazza di successo (figuriamoci cosa pensano di quelli delle ragazzine che stanno a casa). Su Twitter, ieri, l’hashtag #vergognaCioè è stato a lungo tra gli argomenti più cliccati. Le discussioni tra “bimbiminkia” – così sono soprannominati sul social network gli utenti che inondano la rete di commenti sulle boy band e argomenti simili – si accende.
Intervengono le amministratrici della pagina Facebook italiana di Demi Lovato: “Quella ragazza in foto è la stessa ragazza che ha fatto un documentario per parlare ai giovani di tutto il mondo dei suoi problemi, ha aiutato milioni di persone e continua a farlo tutti i giorni davanti alle telecamere per essere un buon modello da seguire, vi sembra una persona che si nasconde?”.
Alla redazione di Cioè, va l’ultimo messaggio: “I veri bimbiminkia siete voi”.
Twitter: @paola_zanca