La pagina "Maurizio Crozza fan page" ha pubblicato un post in cui si attaccano i dipendenti di Montecitorio per i loro stipendi, che ha scatenato commenti violenti e minacciosi. Troppo, secondo la Camera, che con una nota ufficiale annuncia azioni legali per tutelare i lavoratori
La Camera dei deputati contro la pagina fan su Facebook di Maurizio Crozza. Il comico genovese, in realtà, con questa vicenda che rischia di trascinarsi in tribunale, non c’entra nulla, dal momento che si tratta di una pagina creata e gestita dai suoi ammiratori. Nella giornata di ieri, però, un post pubblicato ha scatenato l’ira di Montecitorio. Tanto da portare ad una nota ufficiale che minaccia querele ed azioni legali.
Sulla pagina Facebook, infatti, è stato condiviso un post del blog “Siamo la gente” e intitolato “La casta nella casta: baristi guadagnano 110mila euro, i ragionieri 227mila, i ‘consiglieri’ 400mila”, in cui vengono riportati alcuni numeri sugli stipendi dei dipendenti della Camera, tratti da Linkiesta. “Dopo 25 anni di servizio un barista o un commesso di Montecitorio arriva a guadagnare 110.000 euro lordi annui”, conclude l’articolo. Che ha avuto grande risonanza sul web: 460 ‘Mi piace’ e oltre 700 condivisioni, più un numero imprecisato di commenti. Tutti piuttosto virulenti, con insulti e persino minacce (“bruciamoli vivi”, “serve una guerra civile vera, col sangue vero”).
Oggi la Camera ha deciso di rispondere con una nota ufficiale, in cui esprime “ferma condanna alla campagna di aggressione contro i dipendenti” di Montecitorio, e prepara la controffensiva contro chi attacca i lavoratori del Palazzo. “In ordine alle affermazioni contenute in alcuni social network e in particolare a quelle pubblicate nella pagina Facebook Maurizio Crozza fan page – si legge nel testo – la Camera dei deputati esprime la più ferma condanna per quella che ormai appare come una campagna di diffamazione e di aggressione nei confronti dei propri dipendenti”. “La diffamazione – si sottolinea – passa attraverso dichiarazioni e notizie false e offensive, come quella secondo la quale i dipendenti della Camera sarebbero ‘tutti parenti tra loro e consanguinei’ con ciò facendo intendere chissà quali oscure pratiche di assunzione mentre tutto il personale ha superato un concorso pubblico pienamente trasparente e aperto alla partecipazione di tutti i cittadini”. “Sono inoltre sempre più frequenti – prosegue la nota – affermazioni gravemente minacciose nei confronti dei dipendenti della Camera che dimostrano come tale fenomeno, basato su notizie di stampa a volte fuorvianti, abbia assunto caratteri non più accettabili in un contesto civile. La Camera dei deputati, pertanto, ha già provveduto ad attivare, presso le competenti autorità, tutte le iniziative necessarie a tutela dei propri lavoratori“.