“The technology is in place;
anyone who tells you we can’t bring about a system
based on 100% renewable energy sources right now
probably acts out of vested personal interest.”
La tecnologia esiste.
Chiunque vi dice che non si puo’ creare
un sistema basato al 100% sulle energie rinnovabili
probabilmente agisce sulla base di interessi personali.
Timon Meyer, Senior Advisor, Clean Tech Business Park, Berlin
Abbiamo investito in modo dissennato nelle energie rinnovabili,
eravamo ubriachi?
Paolo Scaroni, Amministratore Delegato, Ente Nazionale Idrocarburi
It always seems impossible until it’s done
Nelson Mandela
In Italia la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili è stata del 24.5% nell’anno 2011, un buon risultato se si pensa che in Germania invece la quota di energia elettrica da rinnovabili nell’anno 2012 è stata del 23%. Ci sono altre realtà in cui è stato fatto anche di meglio: in Spagna al 2009 erano arrivati al 35%, in Svezia al 2012 la quota prodotta e’ stata del 48%, in Portogallo nel 2010 invece si era al 50%. In Norvegia – la patria del petrolio – la produzione di elettricità da rinnovabili è al 99%, grazie all’energia idroelettrica e così pure in Islanda dove siamo invece al 100% grazie ad un mix fra geotermico ed idroelettrico.
E la tendenza a produrre energia in modo sostenibile non riguarda solo i paesi occidentali: in Perù lo sviluppo di energia rinnovabile è stato dichiarato priorità nazionale, in India lo stato del Gujarat sta seguendo un programma aggressivo di solarizzazione, e così pure in Marocco e finanche in Arabia Saudita.
Ma non è tanto lo status quo quello che è veramente importante quanto l’idea che il futuro non è più carbone, petrolio, fracking e buchi-buchi-buchi. Questa era l’energia del 20esimo secolo, quando non sapevamo fare di meglio che massacrare madre natura.
Sono passati cento anni, il petrolio ha segnato per molti versi anche in positivo un’era – quella dell’automobile, del volo aereo, del benessere diffuso – ma ha portato con sé, è innegabile, tanti problemi. Inquinamento, giochi politici, speculazioni finanziarie e non da ultimo i cambiamenti climatici.
Il futuro è allora rendersi conto che non dobbiamo per forza continuare su questa strada. Che le alternative ci sono, e che se le cerchiamo e le vogliamo, si può transizionare dalla melma petrolifera al sole, al vento e all’acqua, e che questo non vuol dire tornare alle caverne. Ci vuole solo il coraggio, e la voglia di andare incontro al 21esimo secolo invece che restare aggrappati a modelli vecchi e superati.
Non è un caso che in tutto il mondo inizia a germogliare l’idea del 100% da rinnovabili.
La Svezia l’ha già annunciato: essere la prima economia mondiale oil-free nel 2020. Si, oil free, programmano di sostituire anche la benzina con carburante da fonti rinnovabili. Ci riusciranno, non ci riusciranno? Non lo sappiamo. Intanto si sono posti questo obiettivo, ambizioso e di ispirazione per tutti. Anche la Scozia ha annunciato di voler generare il 100% della sua energia da fonti rinnovabili entro il 2025, mentre la Danimarca ha in programma di dire adios a tutte le fonti di energia fossile nel 2050. Last but not least, le Filippine che il giorno 8 Luglio 2013 hanno annunciato di volere arrivare al 100% di energia da fonti rinnovabili nei prossimi 10 anni.
Il campo delle rinnovabili è in piena espasione, i costi diminuiscono, le tecnologie migliorano. Dal canto suo, International Energy Agency afferma che entro il 2016 l’energia rinnovabile supererà quella prodotta dal gas e sarà il doppio di quella prodotta dal nucleare, diventando la seconda fonte elettrica dopo il carbone. Fra quattro anni, non fra quaranta!
L’impeto verso le fonti di energia rinnovabili portano con sé anche mille altre opportunità imprenditoriali, e di ricchezza diffusa: ad esempio a Berlino nel 2015 nascerà il CleanTech Business Park, 90 ettari per ricerca e sviluppo di progetti di energia verde: conservazione e stoccaggio, design e produzione. Sarà il più’ grande complesso industriale di Berlino.
Se avessimo un po’ di coraggio e di lungimiranza in Italia, smantelleremmo l’Ilva di Taranto, faremmo bonifica e pulizia, riqualificheremmo tutti gli operai, inviteremmo le migliori menti del mondo e lo faremmo qui il Clean Tech Italia.
Maria Rita D'Orsogna
Fisico, docente universitario, attivista ambientale
Economia & Lobby - 25 Luglio 2013
Energia solo da fonti rinnovabili, che fa l’Italia mentre il mondo si sfida?
“The technology is in place;
anyone who tells you we can’t bring about a system
based on 100% renewable energy sources right now
probably acts out of vested personal interest.”
La tecnologia esiste.
Chiunque vi dice che non si puo’ creare
un sistema basato al 100% sulle energie rinnovabili
probabilmente agisce sulla base di interessi personali.
Timon Meyer, Senior Advisor, Clean Tech Business Park, Berlin
Abbiamo investito in modo dissennato nelle energie rinnovabili,
eravamo ubriachi?
Paolo Scaroni, Amministratore Delegato, Ente Nazionale Idrocarburi
It always seems impossible until it’s done
Nelson Mandela
In Italia la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili è stata del 24.5% nell’anno 2011, un buon risultato se si pensa che in Germania invece la quota di energia elettrica da rinnovabili nell’anno 2012 è stata del 23%. Ci sono altre realtà in cui è stato fatto anche di meglio: in Spagna al 2009 erano arrivati al 35%, in Svezia al 2012 la quota prodotta e’ stata del 48%, in Portogallo nel 2010 invece si era al 50%. In Norvegia – la patria del petrolio – la produzione di elettricità da rinnovabili è al 99%, grazie all’energia idroelettrica e così pure in Islanda dove siamo invece al 100% grazie ad un mix fra geotermico ed idroelettrico.
E la tendenza a produrre energia in modo sostenibile non riguarda solo i paesi occidentali: in Perù lo sviluppo di energia rinnovabile è stato dichiarato priorità nazionale, in India lo stato del Gujarat sta seguendo un programma aggressivo di solarizzazione, e così pure in Marocco e finanche in Arabia Saudita.
Ma non è tanto lo status quo quello che è veramente importante quanto l’idea che il futuro non è più carbone, petrolio, fracking e buchi-buchi-buchi. Questa era l’energia del 20esimo secolo, quando non sapevamo fare di meglio che massacrare madre natura.
Sono passati cento anni, il petrolio ha segnato per molti versi anche in positivo un’era – quella dell’automobile, del volo aereo, del benessere diffuso – ma ha portato con sé, è innegabile, tanti problemi. Inquinamento, giochi politici, speculazioni finanziarie e non da ultimo i cambiamenti climatici.
Il futuro è allora rendersi conto che non dobbiamo per forza continuare su questa strada. Che le alternative ci sono, e che se le cerchiamo e le vogliamo, si può transizionare dalla melma petrolifera al sole, al vento e all’acqua, e che questo non vuol dire tornare alle caverne. Ci vuole solo il coraggio, e la voglia di andare incontro al 21esimo secolo invece che restare aggrappati a modelli vecchi e superati.
Non è un caso che in tutto il mondo inizia a germogliare l’idea del 100% da rinnovabili.
La Svezia l’ha già annunciato: essere la prima economia mondiale oil-free nel 2020. Si, oil free, programmano di sostituire anche la benzina con carburante da fonti rinnovabili. Ci riusciranno, non ci riusciranno? Non lo sappiamo. Intanto si sono posti questo obiettivo, ambizioso e di ispirazione per tutti. Anche la Scozia ha annunciato di voler generare il 100% della sua energia da fonti rinnovabili entro il 2025, mentre la Danimarca ha in programma di dire adios a tutte le fonti di energia fossile nel 2050. Last but not least, le Filippine che il giorno 8 Luglio 2013 hanno annunciato di volere arrivare al 100% di energia da fonti rinnovabili nei prossimi 10 anni.
Il campo delle rinnovabili è in piena espasione, i costi diminuiscono, le tecnologie migliorano. Dal canto suo, International Energy Agency afferma che entro il 2016 l’energia rinnovabile supererà quella prodotta dal gas e sarà il doppio di quella prodotta dal nucleare, diventando la seconda fonte elettrica dopo il carbone. Fra quattro anni, non fra quaranta!
L’impeto verso le fonti di energia rinnovabili portano con sé anche mille altre opportunità imprenditoriali, e di ricchezza diffusa: ad esempio a Berlino nel 2015 nascerà il CleanTech Business Park, 90 ettari per ricerca e sviluppo di progetti di energia verde: conservazione e stoccaggio, design e produzione. Sarà il più’ grande complesso industriale di Berlino.
Se avessimo un po’ di coraggio e di lungimiranza in Italia, smantelleremmo l’Ilva di Taranto, faremmo bonifica e pulizia, riqualificheremmo tutti gli operai, inviteremmo le migliori menti del mondo e lo faremmo qui il Clean Tech Italia.
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Roma, 19 mar. (Adnkronos) - E' stato ricordato oggi nell'aula della Camera l'ex-deputato Mimmo Lucà, parlamentare per cinque legislatura, scomparso il 13 febbraio scorso, all'età di 71 anni. Esponente dei cristiano sociali e dei Ds, è stato anche dirigente delle Acli. L'aula ha osservato un minuto di silenzio per commemorare Lucà.
Roma, 19 mar. (Adnkronos) - "La balla della privacy con cui la maggioranza e il governo giustificano la loro lotta senza quartiere alle intercettazioni, oltre ad essere una motivazione del tutto falsa e smentita dai fatti, ormai non regge più nemmeno rispetto alle azioni dello stesso centrodestra. Infatti, mentre alla Camera demoliscono le intercettazioni, al Senato portano avanti l'articolo 31 del Ddl Sicurezza che consentirà ai Servizi segreti la schedatura di massa dei cittadini". Lo afferma la deputata M5S Valentina D'Orso, capogruppo in commissione Giustizia.
"Non sono più credibili nemmeno quando accampano motivazioni di comodo, si smentiscono con i loro stessi provvedimenti che in realtà rispondono a un disegno ormai chiaro: indebolire gli strumenti di indagine della magistratura che possono dar fastidio ai colletti bianchi e allo stesso tempo creare un brutale sistema di repressione del dissenso e controllo sui cittadini comuni".
Roma, 19 mar. (Adnkronos) - La Camera è riunita in seduta notturna per finire l'esame degli emendamenti al ddl intercettazioni, quindi le dichiarazioni di voto e il voto finale che dovrebbe arrivare nella serata. I lavori sono previsti fino alle 24.
Roma, 19 mar. (Adnkronos) - "L'Italia ha ribadito che continueremo a sostenere l'Ucraina anche nel documento approvato oggi alla Camera e ieri al Senato. E' un impegno che noi manteniamo, continueremo a fare la nostra parte. Noi non siamo mai stati in guerra con la Russia e non abbiamo mai autorizzato l'uso di nostre armi da parte degli ucraini in territorio russo". Lo ha detto Antonio Tajani a 5 Minuti su Raiuno.
Roma, 19 mar. (Adnkronos) - "Mi pare che la telefonata Trump-Putin sia un segnale positivo così come quella tra Trump e Zelensky. Noi abbiamo chiesto che l'Ucraina fosse coinvolta e questo è accaduto. Noi incoraggiamo tutte le iniziative che portano alla pace. Non è facile ma qualche speranza c'è". Lo ha detto il vicepremier Antonio Tajani a 5 Minuti su Raiuno.
Roma, 19 mar. (Adnkronos) - "Si tratta di garantire la sicurezza dell'intera Unione europea. C'è bisogno di rafforzare la sicurezza europea ma questo non significa essere guerrafondai. Per garantire la pace serve un equilibrio delle forze in campo per garantire la sicurezza dell'Europa e dell'Italia. Stiamo lavorando in questa direzione come un buon padre di famiglia che mette le finestre blindate perchè la sua famiglia sia al sicuro". Lo dice il vicepremier Antonio Tajani a 5 Minuti su Raiuno. "Bisogna avere il coraggio di andare avanti: l'Europa è l'unico modo per essere sicuri".
Roma, 19 mar. (Adnkronos) - "Meloni non ha attaccato Altiero Spinelli. Mi sembra una tempesta in un bicchier d'acqua. Spinelli è un personaggio illustre della storia europea, lo rispetto e la presidente Meloni non lo ha mai offeso". Lo dice il vicepremier Antonio Tajani a 5 Minuti su Raiuno.