Oggi il mio spazio lo voglio lasciare a Samanta Di Persio. Samanta è scrittrice e curiosa come dovrebbero essere tutti gli scrittori e attenta da sempre a L’Aquila e la sua (presunta) ricostruzione. Oggi Samanta scrive di ricostruzione e di amianto:
Il terremoto, l’incuria dell’uomo a L’Aquila hanno provocato 309 vittime. Quella notte decine di palazzi si sono sbriciolati su loro stessi, tanti sono rimasti lesionati. La maggior parte dei quartieri periferici sono stati costruiti intorno agli anni ‘70/80 e in questo periodo venivano utilizzati manufatti in amianto. Il pericolo sorge quando c’è aerodispersione perché può comportare un rischio cancerogeno e la dispersione di fibre in aria può verificarsi in caso di degrado e/o in caso di disturbo dei manufatti contenenti amianto. Con queste premesse in Italia, paese sismico, dovrebbe esserci una manutenzione, o meglio una bonifica, di tutti quei fabbricati pericolosi per la salute dell’uomo. Ma, qualora venga fatto, non è sufficiente mettere in sicurezza, confinare i materiali contenenti amianto o bonificare gli edifici rimuovendoli, occorre anche smaltire correttamente i rifiuti prodotti. A L’Aquila da mesi si demoliscono palazzi con evidenti parti in amianto: comignoli, tettoie, tubi ecc., e non viene effettuata nessuna bonifica, infatti dalle foto è possibile vedere come fra le macerie vi siano manufatti di amianto. Casale Monferrato ci insegna che l’amianto uccide dopo anni rispetto alla sua inalazione, che anche chi non aveva mai lavorato all’Eternit si è ammalato di mesotelioma pleurico perché un trenino, contenente amianto, dalla stazione raggiungeva lo stabilimento attraversando il centro di Casale. L’Aquila e tutti i paesi del cratere, dove si stanno facendo demolizioni o si dovranno fare, sono a rischio amianto. Ci potrebbe essere una soluzione? Esiste un documento elaborato nel 2011 da Laura Palmas e Sabrina Romano (dell’istituto ENEA), validato dalla Commissione Consultiva Permanente per la salute e sicurezza sul lavoro nella seduta del 30 maggio 2012, sul tema della pianificazione della manutenzione dei manufatti contenenti amianto (MCA). In questo documento è prevista la figura del responsabile per il controllo e la manutenzione dei MCA che deve:
Le regole esistono e sono molto ben definite, la domanda per il sindaco (pneumologo), per la Asl, per tutti gli organi preposti al monitoraggio dell’amianto, è: “Abbiamo perso una città e tanti concittadini, perché si continua a perseverare nell’errore di essere superficiali di fronte alla salute, la vita?”