Il problema più urgente di questo Paese è ancora il divario tra Nord e Sud. Può sembrare retorico, se ne parla da più di centocinquant’anni, ma cosa è cambiato?
Per fare subito un esempio, basta andare sul sito di Trenitalia e dare un’occhiata alle offerte: “Viaggia con le Frecce da centro a centro città al miglior prezzo”. E così da Roma a Milano si arriva con l’alta velocità a partire da 29 euro, da Milano a Firenze a partire da 19 euro e da Roma a Napoli sempre a partire da 19 euro. Da Napoli in giù finisce il mondo.
Le Frecce per la Calabria sono giusto un paio al giorno. Nella maggior parte dei casi, se si parte da Roma Termini, bisogna fare uno, due o anche tre cambi per raggiungere la città in riva allo Stretto. Magari per la tratta Roma – Reggio Calabria partire in Frecciarossa, arrivare a Napoli e prendere un Intercity e poi a Lamezia un regionale. Se invece bisogna arrivare nella Piana di Gioia Tauro (area che comprende ben 33 comuni) si hanno a disposizione solo vecchi Intercity a partire da 53 euro (quando non ci sono le offerte) oppure la Frecciabianca. Inventata apposta per servire la regione. L’unica cosa che cambia è il prezzo: non 53 ma almeno 70 euro, per viaggiare praticamente sui vecchi Eurostar e risparmiarsi giusto qualche fermata. Una fregatura bella e buona.
Pare che il prezzo del biglietto, a parte i chilometri, sia stabilito in base al numero degli utenti. Ma se così fosse non si spiega perché, specie in estate, se non prenoti almeno 20 giorni prima per raggiungere Reggio rischi il tutto esaurito e questa logica non viene contemplata proprio. E poi ci sono altri tipi di offerte che ti danno l’illusione di poter tirare un sospiro di sollievo ma, quando vai a controllare, la fregatura è evidente. È il caso dei possessori di Cartafreccia che avrebbero diritto ad uno sconto se viaggiano nella fascia oraria compresa fra le 11 e le 14, tre giorni alla settimana (mercoledì, giovedì e venerdì). Se da Gioia Tauro o Rosarno vuoi prendere un treno per Roma e provare ad usufruire dello sconto in questione, resti nuovamente a bocca aperta perché in quella fascia non ci sono treni in partenza.
Non oso immaginare come comportarsi di fronte all’offerta parti e rientra in giornata. Può essere che finisci su un treno notte e fai il viaggio della speranza in qualche cuccetta di fortuna. Senza contare quanto è difficile raggiungere in treno la Sicilia, in tal caso si può viaggiare anche tutto il giorno. Oppure la tratta Taranto – Reggio Calabria. Sette ore e cinque minuti per attraversare 473 chilometri.
Eh beh, si dirà, ci sono gli aerei. Certo, per chi se li può permettere … e anche i treni sono per chi se li può permettere. Giacchè se si fa il viaggio con i tre cambi, secondo l’(il)logica filosofia di Tenitalia è opportuno arrivare a sborsare anche fino a 100 euro. Mentre per la rete ferroviaria che attraversa i paesaggi e le coste calabresi ci vorrebbe solo un miracolo. Se è vero come è vero che la regione vive l’emergenza legalità, oltre a tutti gli altri problemi annessi e connessi, questo è sicuramente l’esempio di quanto sia lunga la strada per rendere la Calabria più produttiva in termini economici e migliore dal punto di vista socio-culturale. Ma ancora è presto per pensarci. “Cristo si è fermato a Eboli”.