Thee Oh Sees, Allah-Las, Ducktails, Crocodile: sono alcuni dei gruppi attesi nello stabilimento balneare più famoso della zona. Musica americana e atmosfera da West Coast californiana, viene definito l'oasi del divertimento alternativo della riviera adriatica
Tante band di respiro internazionale in tour in Europa nel periodo estivo hanno preso l’abitudine di fare tappa all’Hana-Bi di Marina di Ravenna per un concerto ed un bagno in mare: il passaparola ha reso questo luogo peculiare una meta ambita tanto per i musicisti quanto per gli appassionati. Senza dimenticare che tutti i concerti sono ad ingresso rigorosamente gratuito.
Se anche gli altri stabilimenti balneari avessero un programma quantomeno simile a quello proposto ormai da una decina d’anni a questa parte dall’Hana-Bi, non sembrerebbe di stare sulla Riviera romagnola bensì, piuttosto, sulla West Coast californiana. Tuttavia di Hana-Bi ce n’è uno solo ed è a Marina di Ravenna. Grazie a Bronson Produzioni è diventato un’oasi unica per chi si vuol godere l’abbinamento mare e musica di qualità, in virtù di una lunga lista di band di alto livello internazionale che vi affluisce volentieri nell’arco di tutta l’estate. Tra l’ultimo scorcio di luglio e settembre approderà in riva all’Adriatico un altro bastimento carico di alcuni degli artisti più coccolati dalla critica musicale mondiale nonché una carovana di esponenti indigeni a tener alto pure il vessillo tricolore.
Di seguito una carrellata dei nomi di spicco, tenendo pur sempre presente che il programma completo è consultabile all’indirizzo www.bronsonproduzioni.com/lab/prossimi-concerti. Lunedì 29 luglio Julia Holter, la bella losangelena dallo stile a cavallo tra il neoclassico e l’ipnagogico, una sorta di mix tra Laurie Anderson e Kate Bush, tra Joanna Newsom e Nite Jewel. L’anno scorso (a Marienbad) ci ha deliziati con Ekstasis ma a breve, il 19 agosto, è attesa su Domino l’uscita del suo nuovo album, Loud City Song, motivo in più per andare a sentirla. La sera successiva, 30 luglio, saranno di scena nientemeno che le stelle della nuova ondata garage americana del terzo millennio, Thee Oh Sees, da San Francisco: dopo numerosi appassionanti dischi su Narnack e su In The Red è di recente uscito il nuovo ottimo lavoro, intitolato Floating Coffin, sull’etichetta di John Dwyer, la Castle Face. Una band trascinante che dal vivo offre il meglio di sé ed il cui sound irresistibile è assolutamente congeniale ad una calda notte d’estate in riva all’oceano, ops, mare.
Dopo l’Arena 51 Summer Festival, che annovererà la presenza di band italiane quali Pan del diavolo e The Crazy Crazy World of Mr. Rubik, in programma 2 e 3 agosto, sarà poi il turno dei Moon Duo, nati da una costola dei Wooden Shijps di San Francisco e sorta di ponte psichedelico che collega appunto il Golden Gate con Brooklyn via Silver Apples ma anche le due sponde dell’Atlantico in virtù di influenze kraut motorik e Spacemen 3. Musica da trip spaziali, circolare e vorticosa come il titolo esplicito del loro ultimo Circles, su Sacred Bones. Se i loro pezzi sono stati remixati da gente come Sonic Boom, Gary War, Eric Copeland, Zombie Zombie, Umberto, Sun Araw questo dovrebbe essere un indizio già piuttosto significativo per voi. I Cloud Nothings, da Cleveland, (7 agosto) conducono gli ascoltatori su terreni più classicamente emo-core e noise rock. La loro discografia è quasi interamente su Carpark: emblematica la loro splendida No Future/No Past, canzone che apre il loro ultimo Attack On Memory, registrato come ai bei tempi dal signor Steve Albini agli Electrical Audio di Chicago. Ad ottobre registreranno il nuovo disco.
La musica degli Allah-Las, invece, è un vero e proprio tuffo nella seconda metà dei Sessanta: Zombies, Kinks, Byrds ed il garage-psych dal taglio surf delle band di Nuggets. Assolutamente deliziosi e quasi onirici, una grande rivelazione nonostante propongano musica totalmente proiettata nel passato: il fatto è che lo fanno divinamente ed il loro concerto del 12 agosto è imperdibile. La sera seguente uno dei concerti più attesi di tutta la stagione, quello dei Ducktails di Matt Mondanile, dal Massachusetts: partiti come esponenti idiomatici dell’hypnagogic pop – non per nulla i due album del 2009 sono usciti per le due etichette di riferimento in quest’ambito ovvero Not Not Fun ed Olde English Spelling Bee – il suono della band si è poi evoluto con il passaggio a Woodsist e soprattutto a Domino, con il recente The Flower Lane, ad una più spiccata forma canzone che diventa assolutamente irresistibile quando paiono confluire in una deliziosa sintesi i Sea and Cake ed Ariel Pink.
Se il 21 agosto arrivano sotto la tettoia dell’Hana-Bi i Ronin del poderoso e portentoso Bruno Dorella, una delle migliori band italiche, due sere più tardi è la volta dei The Soft Moon, da Oakland, California, guarda un po’: decisamente proiettati in un immaginario post-punk darkwave tetro, ossessivo e paranoico come ben testimoniato dall’ultimo Zeros, pubblicato lo scorso anno. La proposta dei Merchandise, da Tampa, Florida, sembra muoversi in un’area grigia piuttosto interessante tra noise e pop partendo da un background punk e già soltanto per questo motivo solleticano non poco la curiosità: 30 agosto la data prefissata. Da dove vengono i Cosmonauts? Sì, esatto, dalla California. E cosa fanno? Sì, esatto, fanno garage. E quando suonano? Giusto, il 7 settembre. E Crocodiles? No, non è soltanto il titolo dell’album d’esordio di Echo & the Bunnymen, è anche il nome di una band – californiana, naturalmente – che suona un noise pop che non può non rievocare una sorta di Strokes declinati a tratti in chiave lievemente shoegaze alla Jesus and Mary Chain. Data designata il 14 settembre.