Accatastati come sardine, accasciati su un pavimento in corridoi stretti, affamati e con i propri figli in braccio. Sono le drammatiche immagini di un video girato dai sindacati dell’autorità portuale di Samos, di immigrati clandestini, sbarcati illegalmente sull’isola greca al confine con la Turchia e stipati nella palazzina della stessa autorità portuale. Sono esausti dopo un viaggio lungo ed impervio, sdraiati per terra in attesa di una sistemazione. La situazione dei migranti in stato di detenzione nel porto di Samos è miserabile. I rappresentanti sindacali del porto registrano le immagini per testimoniare l’emergenza assoluta e chiedono al governo di intervenire. “Il porto di Samos è stato trasformato in hotel, ristorante, ospedale – attaccano – con tutto ciò che questo comporta per la salute e la sicurezza del personale e degli immigrati stessi”. Secondo la Federazione panellenica del personale della Guardia Costiera, “non serve nascondersi dietro un dito, sta accadendo qualcosa che tutti noi dobbiamo riconoscere”. I sindacati, fermo restando il rispetto umanitario per i migranti, denunciano i disagi che tale detenzione provvisoria causa: il porto di Samos è diventato a tutti gli effetti un luogo di ricovero senza una pianificazione centrale. Una situazione insostenibile che costringerebbe tutti i lavoratori ad improvvisare assistenza umanitaria, ma senza ricevere sostegno per i bisogni più elementari, come l’igiene e la pulizia degli immigrati clandestini. I sindacalisti inoltre richiamano l’attenzione sulle urgenti misure di profilassi del personale, come guanti e mascherine, le cui spese vengono anticipate dagli agenti di tasca propria. Una contingenza resa ancora più emergenziale dal fatto che il personale sta andando incontro ai temuti tagli imposti dalla troika, oltre che dal mancato pagamento degli straordinari ai “colleghi che ogni giorno rischiano la vita in mare” di Francesco De Palo twitter @FDepalo
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