Secondo il Giornale il post sul mio blog, nel quale annunciavo la mobilitazione del 29 luglio, davanti alla Cassazione a Roma e i tribunali in altre 8 città italiane, alimenterebbe il clima d’odio.
Ma nell’appello che abbiamo lanciato, abbiamo spiegato bene che la nostra intenzione non è “a favore né contro qualcuno ma a difesa della legalità e del principio di uguaglianza tra i cittadini sancito dalla Costituzione”.
Forse lui teme il clima d’odio perché teme la sua ombra e che gli ritornino indietro tutte le sue odiose dichiarazioni contro la magistratura di questi anni. Eccone solo alcune di quest’anno:
11 luglio:
“Una parte della magistratura è come un’associazione segreta di cui non si conoscono gli aderenti”
11 maggio
“Giudici politicizzati e non imparziali che non pagano mai per i loro errori e che vogliono eliminarmi perché da 20 anni sono l’unico ostacolo tra la sinistra e il potere”
18 aprile
“L’Anm è come la P2, non dice chi sono i loro associati”
13 marzo
“La magistratura si è trasformata da ordine dello Stato in un potere assoluto, onnipotente e irresponsabile”
1 marzo
“Il comportamento (dei magistrati) è una patologia del nostro sistema, è un cancro della nostra democrazia”
24 febbraio
“Da noi la magistratura è una mafia più pericolosa della mafia siciliana, e lo dico sapendo di dire una cosa grossa”
13 febbraio
“Abbiamo dentro la nostra democrazia un cancro e una patologia che si chiama magistratura”
La verità è che i nostri presidi saranno pacifici e solo a difesa delle istituzioni. O forse B. e il Giornale temono la forza eversiva della Costituzione, Pericle e Calamandrei che leggeremo domani dalle 18.30 in poi?