I comportamenti provocatori dei deputati del Movimento 5 Stelle potrebbero essere evitati così come le esternazioni “con un tono sempre eccessivo” di Beppe Grillo che danneggiano anche i parlamentari M5S. A sostenerlo è la presidente della Camera Laura Boldrini che alla cerimonia del Ventaglio, a Montecitorio, parla del suo rapporto con i deputati “grillini: “Alcuni comportamenti provocatori dei deputati M5s potrebbero essere evitati – dice – non ne risentirebbe l’efficacia della loro azione politica”. La presidente attacca anche il leader dei Cinque Stelle: “Non giovano neanche a loro le sue esternazioni con un tono sempre eccessivo. Danneggiano il Parlamento, anche i deputati M5S”. La presidente della Camera racconta di “una fase di attestamento in cui ci si riconosce e ci si studia. Ho apprezzato l’impegno di quei deputati e nel lavoro con loro ho stabilito buone relazioni anche in conferenza dei capigruppo e nell’ufficio di presidenza. Per questo – sottolinea – a volte sorprende che nelle loro dichiarazioni alle agenzie di stampa si dia più evidenza alle divergenze che ai punti di convergenza. Io faccio esattamente il contrario”. E infine un’ultima punzecchiatura: Boldrini dice di aver apprezzato la difesa del personale di Montecitorio assunta recentemente da esponenti M5s: “Evidentemente – osserva riferendosi a una delle ultime dichiarazioni di Grillo – Montecitorio visto da vicino è ben altro che una tomba maleodorante”. La Boldrini aveva già stigmatizzato il comportamento dei deputati M5S in Aula: “Ho fatto bene a censurarli mentre parlavano del presidente della Repubblica”.
Ad ogni modo, “l’ostruzionismo rappresenta un legittimo utilizzo dei regolamenti parlamentari, uno strumento nelle mani dell’opposizione – spiega la Boldrini – D’altro canto non possiamo ignorare che gli eccessi nella decretazione d’urgenza producono uno stato di sofferenza, soprattutto per le opposizioni che si sentono in un certo modo messe all’angolo”. A proposito dei decreti Boldrini spiega: “Che vi sia un affanno nell’attività parlamentare è sotto gli occhi di tutti: nel mese di luglio siamo stati chiamati ad esaminare ben 6 decreti di legge. L’eccesso della decretazione d’urgenza è una patologia strutturale del nostro sistema politico ed istituzionale. In questo modo l’attività del Parlamento viene ridotta troppo spesso a ratifica delle decisioni del governo”.
Ma il discorso della presidente della Camera si allarga anche ad altre questioni. Innanzitutto richiama le forze politiche “al dovere di coerenza e responsabilità procedendo in tempi rapidi alla modifica della legge elettorale“. Secondo la presidente della Camera “la fiducia dei cittadini va riconquista mantenendo una promessa a lungo disattesa”. Sulle riforme poi la presidente auspica che “si ricerchi e si determini il massimo coinvolgimento di tutte le forze parlamentari, e non si ripropongano meccanicamente steccati tra maggioranza e opposizione”.
E la trasformazione deve coinvolgere necessariamente anche i partiti: “Devono rispettare regole chiare di trasparenza e rendicontazione – dice la Boldrini – Le Camere varino nuove norme per il finanziamento. Fallire getterebbe un discredito ulteriore sul sistema politico e farebbe crescere l’indignazione dei cittadini”. Un cambiamento che passa anche da “gesti simbolici” come quello di “rinunciare completamente ai voli di Stato. E io l’ho fatto, probabilmente primo presidente della Camera a farlo. Spesso viaggio con treni, aerei di linea e low cost”. La Boldrini ha annunciato anche un taglio della richiesta per la dotazione della Camera pari a 50 milioni per il 2016, dopo quello analogo per il periodo 2013-2015. Le misure saranno varate domani dal collegio dei questori nell’ambito del bilancio interno. A questo si aggiunge la restituzione al Tesoro di 10 milioni di euro di risparmi maturati nel 2012.
Infine gli stipendi dei parlamentari. “Siano le Camere – dice la Boldrini – a fornire più servizi possibili ai parlamentari, a partire dai collaboratori pagati direttamente dalle Camere e non dai singoli deputati e senatori”. La presidente di Montecitorio ha auspicato che le misure vengano varate “in pieno raccordo con il Senato, ed è importante che ci sia la massima collaborazione dei gruppi parlamentari”, auspicando che “gli stipendi dei parlamentari italiani vengano allineati a quelli dei colleghi degli altri paesi europei”. Alla cerimonia del Ventaglio Boldrini ha ricordato gli interventi avviati da inizio legislatura per i tagli di spesa. “Proseguiamo su questa linea – spiega – per rafforzare la Camera e porla all’altezza delle nuove sfide, contenendo le spese senza compromettere il decoro e l’efficienza dell’istituzione”. Sottolineando che dal taglio al proprio stipendio ed alle proprie spese di segreteria si sono risparmiati 480 mila euro l’anno, sommati agli 8,5 milioni tagliati ai parlamentari titolari di cariche, la presidente della Camera ha detto che ora si passa al trattamento complessivo dei parlamentari, su cui è necessario il raccordo con il Senato, ma anche del personale del Parlamento. “Metteremo online i cv dei dirigenti e le tabelle retributive dei dipendenti per metterci più in sintonia con il paese”, sostiene, sottolineando che l’amministrazione della Camera “è di eccellenza, è indispensabile per il buon funzionamento del paese e agisce con efficienza e ragionevolezza”. Un’amministrazione, aggiunge, che “merita rispetto ed il mio apprezzamento. Per questo dico basta agli attacchi denigratori di cui è stata fatta segno sulla base di fatti non veritieri”. Boldrini ha quindi detto che sono state dimezzate le spese per consulenze personali e collaborazioni esterne.