Avete presente quando bisogna fare una scelta e si trovano giustificazioni per non scegliere? È la via scelta da una certa componente del Pdl sulla questione dei diritti etici, si trovano scuse per non fare quanto è normale e giusto. Inoltre, sui temi etici, va considerato il ritardo di qualche anno vista la richiesta da parte della Corte Costituzionale di procedere con una legge già nel 2010. Come dicevo non si vuole scegliere ed è per questo che una parte del popolo del centrodestra che sostiene il governo ha deciso di promuovere una moratoria sui temi etici. La principale motivazione adottata a sostegno dell’idea di una moratoria è quella economica, cioè che vi è una priorità in quanto siamo in tempo di crisi. Poi, oltre alla problematica sull’urgenza economica, si sostiene il fatto per cui le questioni etiche non debbano essere affrontate ora. Ma cosa è la moratoria? Il vocabolario la definisce in questo modo: sospensione della scadenza di un’obbligazione disposta con provvedimento legislativo, per motivi eccezionali
Per i sostenitori della moratoria i motivi ‘eccezionali’ sarebbero, quindi, sostanzialmente due:
Come sappiamo la situazione di crisi economica dura da anni e durerà ancora e quindi, più che una questione di tipo eccezionale, per ora si parla di uno stato di normalità.
Per la seconda argomentazione la realtà è diversa, il vero problema è all’interno dello stesso Pdl; è il Popolo della Libertà ad essere diviso sui temi etici. Da una parte coloro come Lupi, Sacconi, Carfagna, Gasparri e la Gelmini che ribadiscono in continuazione: “Il governo deve risolvere ora problemi economici. Non possiamo permetterci di dividerci” e “Con un governo sorretto da forze politiche molto diverse fra loro porre testi su temi etici rischia di mettere in crisi governo e legislatura” proponendo quindi la moratoria, mentre, sempre nel Pdl, vi sono altri come la Prestigiacomo, Bondi e Galan sostenitori della linea per cui le questioni in discussione sui temi etici sono una necessità a cui la politica non può sottrarsi.
Una lacerazione interna al partito del centrodestra e non della maggioranza. I testi presenti in commissione, che si vorrebbero congelare, sono sostanzialmente due, quello sull’omofobia, ormai in dirittura di arrivo a Montecitorio, e quello sulle unioni civili in esame nella stessa commissione. Faccio presente, per chi non fosse al corrente, noi italiani siamo nell’Unione Europea e come ha più volte ribadito anche l’ex radicale Della Vedova, rischiamo di autoescluderci.
Come dicevo è una questione di scelte e quando la legge verrà presentata alle camere dovranno essere i deputati a votarla, non la maggioranza. Nel mio partito, il Pd non ci sono problemi, anzi, siamo tutti d’accordo sull’esigenza di questa importante azione politica. Lo stesso, mi sembra di capire, è per il M5Stelle. La vera questione riguarda quello che succederebbe nel Popolo della Libertà: i deputati si dividerebbero ed emergerebbero le molteplici problematiche sulle questioni etiche di un partito che si presenta come liberale. Ecco qual è il vero e sostanziale problema da cui è nata l’idea della moratoria. La moratoria, quindi, serve solo a non fare nulla e a non mettere in difficoltà il partito guidato da Berlusconi. Ma non è finita, alcuni deputati, hanno scelto di presentare molteplici emendamenti, siamo già ad oltre 400, in modo da allungare i tempi.
Tutti noi sappiamo di vivere in un tempo di difficoltà economica, la crisi è forte e la si sente, ma sappiamo anche che la crescita e la ripresa economica è possibile solo con il riconoscimento dei diritti civili, c’è più mercato dove c’è più democrazia.
Sembra che qualcuno, nel Pdl, non voglia decidere e non voglia applicare quanto è più normale in una democrazia parlamentare di tipo liberale; sono contro la moratoria e sono perché in parlamento si discuta liberamente anche dei temi etici e dei diritti individuali.