All’indomani della burrascosa direzione Pd e della contestatissima decisione di Epifani per delle “primarie chiuse” riservate ai soli iscritti, un nuovo fulmine si abbatte su largo del Nazareno: “Me candido alla segreteria der Pd, daje!” ha annunciato questo pomeriggio Diego Bianchi, in arte Zoro, in un video postato sul web.

La scelta, presa dopo le ennesime liti dentro al Partito Democratico, appare motivata e convinta: “Me candido pe’ sarvà ‘sto partito, perché se annamo avanti così er Pd se ‘o giocamo, sì inzomma, retrocede in C e poi s’estingue. E se nun ce sta più er Pd, io poi in tv de che cazzo parlo?!? E quest’anno su RaiTre devo fa’ tre puntate a settimana! Mica una, tre! C’ho bisogno der Pd, artrimenti nun so che dì! -fa pure rima, po’ esse ‘n bono slogan… Daje!” è stato il messaggio con cui Zoro ha annunciato di voler sfidare i vari Cuperlo, Civati, forse Letta, ma soprattutto lui: Renzi.

Ho fatto fori ‘a Dandini e ho occultato er corpo su Rai5; figuramose se c’ho paura de’ quer laziale der sindaco de Firenze. Renzi, nun te temo! Daje!” ha ribadito su Twitter il candidato alla segreteria del Partito Democratico.

In effetti, i sondaggi sono dalla sua parte: Zoro, il “Fiorello di sinistra”, il “Fabio Volo dei centri sociali”, è ben visto dalla base, è un candidato “identitario”, e a differenza di Renzi non deve andare a fare ospitate in giro (tantomeno da Maria De Filippi…) perché lui ha un programma tv tutto suo.

E sulle primarie Zoro ha le idee chiare: “Artro che chiuse: aperte, spalancate! Le mannamo in diretta ner mio programma, famo la tv der dolore, ‘no psicodramma, ‘n po’ come la prima edizione der Grande Fratello con cui ho cominciato. Sai che ascolti? E poi annamo tutti ar televoto! Daje!”

E se dovesse vincere, come sarà il Pd targato Zoro? “Smetteremo de prenne pe’ ‘l culo gli elettori e se prennemo pe’ ‘l culo tra di noi, come piace a me. Basta cazzate, solo cazzeggio. Firmamo tutto con la telecamerina mia e poi tutti assieme -i vertici, la base e Johnny Palomba- se riguardamo er filmato in tv, e daje a ride!”

E in caso di elezioni, come pensa Zoro di vincerle? “Facendo gioco de sssuadra. E quanno parlo de sssuadra intendo la maggica, la Roma. Ma no la Roma di Zeman de Bersani, ma quella de Liedholm. E se vincemo le elezioni, prima famo l’invasione de campo allo sssadio, poi se vedemo tutti pe’ ‘a festa ar Circo Massimo, co’ ‘a Ferilli che se spoja. O la Boldrini. Daje!”.

Già pronto l’inno, registrato all’aperto sui pratoni di Villa Ada, dove Zoro suona i bonghi.

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