Saranno i magistrati a fare chiarezza sui passaggi in auto del comandante della polizia municipale di Parma Patrizia Verrusio, pizzicata più volte in stazione a bordo di una vettura con tanto di autista che ogni mattina la accompagna dai binari al comando dei vigili.

Il fatto era stato denunciato dal Partito comunista dei lavoratori – Sezione Frida Kahlo e ora la Procura ha aperto un’indagine per peculato. Si tratta di un atto dovuto, come riporta la Gazzetta di Parma, visto che sul comportamento del comandante il Movimento Nuovi Consumatori (già in contrasto con la giunta Cinque stelle per la questione degli autovelox) aveva presentato in Procura un esposto-denuncia. Di certo però la questione rappresenta un nuovo problema per il sindaco Federico Pizzarotti. Era stato il primo cittadino, insieme all’assessore alla Sicurezza Cristiano Casa, a scegliere la Verrusio come guida del corpo di polizia municipale con una selezione indetta dopo non avere rinnovato il contratto all’ex comandante Alessandro Cimino, vincitore di un concorso pubblico indetto in epoca commissariale e ora in causa con l’amministrazione comunale. Senza contare che sempre la Verrusio già nei primi mesi del suo mandato ha avuto diversi contrasti con i sindacati per il suo modo di fare autoritario nei confronti degli agenti ed è stata al centro delle polemiche per aver posizionato due autovelox in tangenziale che hanno mietuto centinaia di multe.

Il Comune ha però sempre fatto quadrato intorno al comandante. La denuncia del Pcl documentava per diversi giorni con tanto di fotografie la donna scendere ogni mattina dal treno a Parma e salire a bordo di un’auto civetta guidata da un autista, per poi dirigersi al comando della municipale di via del Taglio. Il caso era scoppiato in consiglio comunale e l’opposizione aveva chiesto di fare chiarezza sul contratto stipulato con il comandante e in particolare di verificare se l’utilizzo dell’auto della municipale fosse compreso come benefit. Ma da piazza Garibaldi era arrivata una sola giustificazione: essendo un pubblico ufficiale, il comandante della municipale è sempre in servizio quando è sul territorio di Parma, e quindi anche quando arriva alla stazione. “Il comandante della polizia municipale è sempre in servizio, ogniqualvolta si trovi sul territorio comunale, con compiti ispettivi e di controllo, anche genericamente intesi, comunque finalizzati al presidio diretto nei luoghi di competenza” avevano scritto dal Comune, che quindi riteneva l’utilizzo dell’auto da parte della Verrusio “un uso di servizio” e non un uso privato.

Un’interpretazione dei fatti che ora dovrà passare al vaglio dei magistrati, mentre sul caso e sui Cinque stelle piovono nuove polemiche. “Il caso della Verrusio intendeva sollevare il velo sulla doppia morale dei consiglieri e degli amministratori a Cinque Stelle, che hanno colpevolmente taciuto su un comportamento che richiamava ai principi ritenuti imprescindibili dell’etica – ha commentato il Pcl – Un Movimento Cinque Stelle che adotta una linea legalitaria ad intermittenza: pronta a stigmatizzare manifestazioni popolari di piazza, bollandole come “politiche” (che ai loro occhi deve avere un’accezione negativa, come confermerebbe il loro modo di tenere la nostra “polis”) ed avvallandone una conveniente militarizzazione, ma omertosa nel denunciare i comportamenti moralmente o penalmente eccepibili di un loro componente”.

Dopo che il caso è arrivato in Procura, anche il Comune ha avviato un’indagine interna sul comportamento della Verrusio. Lo ha confermato di fronte al consiglio comunale l’assessore alla Sicurezza, che ha anche assicurato che si confronterà con il sindaco per valutare se sospendere temporaneamente il trasporto del comandante dalla stazione a via del Taglio, in attesa che venga fatta chiarezza.

 

 

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