Il Movimento omosessuale sardo di Sassari ha lanciato una campagna online coinvolgendo diverse squadre professionistiche anche del calcio, "notoriamente a forte prevalenza machista". Il presidente Mele: "La condanna sociale e la solidarietà attiva delegittimano più di una multa o di una sospensione”
Pallonate – simboliche – contro gli omofobi. Pallonate che provengono anche da un campo di calcio, che rappresenta un mondo solitamente poco incline alle manifestazioni di solidarietà nei confronti della comunità gay, lesbica, bisessuale e transgender. È quello che capita nei tre nuovi video realizzati dal Movimento omosessuale sardo di Sassari, una delle principali associazioni gay della Sardegna. “Fai squadra contro l’omofobia” è il nome della campagna, che vede, per la prima volta in Italia, la partecipazione di alcune squadre professionistiche in una campagna per la sensibilizzazione dei giovani e giovanissimi. Così, la Dinamo Basket, la Torres Calcio 1903 e l’HC Città dei candelieri (pallamano femminile) si sono prestate volentieri alla realizzazione dei video, che stanno diventando virali su YouTube e che verranno mostrate agli alunni delle scuole sarde, ma non solo, dal Gruppo Scuola del Mos.
Massimo Mele, ex presidente dell’associazione e ora responsabile del gruppo, spiega al fattoquotidiano.it: “L’idea di coinvolgere il mondo dello sport nasce, oltre che dalla ricerca di testimonial con un forte ascendente sulla popolazione ed in particolare sulle fasce più giovani, dalla constatazione di come lo sport sia lo specchio fedele di una società in cui sempre più spesso la violenza diventa la valvola di sfogo della disperazione e delle frustrazioni individuali e collettive, con derive razziste, omofobe e sessiste sempre più marcate”. Lo sport, insomma, come vetrina e anche come “luogo” in cui sperimentare nuove forme di convivenza.
La trama del video è proprio tutta incentrata sull’agonismo, sulla lealtà in campo e sui valori delle discipline sportive. Una coppia gay cammina mano nella mano per le vie del centro storico di Sassari e viene presa di mira da un gruppo di ragazzi che, quando i due si fermano per darsi un bacio, li aggrediscono e li costringono alla fuga. Parallelamente procedono gli allenamenti delle tre principali squadre sportive cittadine. Quando la coppia si trova spalle al muro e sembra avere la peggio, ecco che i palloni lanciati dagli atleti durante l’allenamento irrompono sulla scena e mettono in fuga gli omofobi. La chiusa è degli stessi atleti, nelle tre diverse versioni dello spot, che invitano a uscire dall’indifferenza e a combattere l’omofobia. La campagna coinvolge pure il calcio, “sport notoriamente a forte prevalenza machista”, aggiunge Mele. Resta da capire, ora, se l’esempio che arriva da Sassari possa essere preso come modello da altre squadre calcistiche nel resto del territorio nazionale.
“Lo spot che abbiamo voluto realizzare non è incentrato sui bulli e sulla motivazione della loro omofobia, ideologica o patologica che sia. Ma neanche propone una sorta di rilettura positiva dell’omosessualità così come in tante campagne istituzionali, poiché non pensiamo sia necessario sottolineare ancora la naturalità dell’orientamento sessuale”, continua. “Il significato dello spot è racchiuso nello slogan ‘Fai squadra contro l’omofobia’, che, utilizzando una terminologia di derivazione sportiva, indica come solo facendo fronte comune e abbandonando quell’atteggiamento di indifferenza, spesso complice dell’odio e della violenza, si può pensare di isolare i bulli e i violenti e combattere realmente tutte le forme di discriminazione. La condanna sociale e la solidarietà attiva possono isolare e delegittimare omofobi e razzisti molto più di una multa o di una sospensione”. Le società che, nel complesso, hanno aderito al progetto sono la Dinamo Basket Banco di Sardegna (basket maschile), la H.C. Città dei candelieri (pallamano femminile), la Jchnusa Pallamano Sassari (pallamano maschile), la Basket S.Orsola (basket femminile), la S.E.F. Torres 1903 (calcio maschile) e la A.S.D. Torres (calcio femminile).