Ogni stagione ha il suo inquinamento: d’inverno fanno notizia le PM10, le famigerate (e dannose) polveri sottili. D’estate è la volta dell’ozono “cattivo”.
Ma come, direte, l’ozono non è vitale per l’uomo tanto che si parlava di “buco nell’ozono”? Curiosamente, l’ozono è vitale per l’uomo in stratosfera a circa 20-30 km di quota, perché scherma i raggi solari più dannosi, gli UVB, ma è irritante se respirato a livello del suolo. Per ragioni complesse, l’uomo è così maldestro che distrugge l’ozono “buono” o “ozono stratosferico” con gas quali i CFC (clorofluorocarburi), come i propellenti delle bombolette o i refrigeranti dei congelatori e condizionatori (messi per fortuna, almeno parzialmente, al bando, ma tanti ne restano in circolazione). Questi gas quando furono sintetizzati in laboratorio erano ritenuti sicuri in quanto non tossici, né infiammabili e peraltro economici, solo dopo si è scoperto il loro danno indiretto; ci sarebbe di che riflettere.
L’uomo poi crea, con lo smog e i gas di scarico delle auto, ozono “cattivo” o “ozono troposferico”. Ma l’ozono non esce direttamente dai gas di scarico, bensì si forma come “inquinante secondario” dopo una complessa serie di fenomeni fotochimici. Processi favoriti appunto da forte soleggiamento e alte temperature; ecco perché l’ozono è un inquinamento “estivo” mentre le PM10 sono più tipiche dei mesi invernali per ragioni meteorologiche.
Come d’inverno, quando lo smog raggiunge livelli elevati, si sente dire “è colpa dell’alta pressione e dell’inversione termica”, altrettanto ora molte pubbliche amministrazioni e, incomprensibile, alcune Agenzie di protezione dell’ambiente ascrivono al caldo e al sole la causa dell’inquinamento da ozono. Ma, un momento, fermi tutti, se non vi fossero le emissioni inquinanti, lo smog, sia in forma di PM10 che di ozono troposferico, non si avrebbe; giusto? E allora, per favore, diciamo le cose chiare e magari, come avviene in Usa, usiamo un termine eloquente; anziché un generico “qualità dell’aria scadente”, usiamo il vero nome che è “aria insalubre”.
Riguardo poi l’ ozono “cattivo”, se vogliamo essere precisi, si dovrebbe dire “alti livelli di ozono troposferico a causa delle emissioni inquinanti, ed in secondo luogo, favoriti dalle belle giornate” che sono poi quelle che tutti ci auguriamo d’estate.
Infine, una proposta risolutiva alle amministrazioni locali: invece di consigliare ad anziani e bambini a non uscire di casa o ad (udite, udite) andare nei centri commerciali, piantate alberi, smettete di cementificare e costruire strade inutili, investite nella mobilità sostenibile, nel trasporto pubblico e nelle piste ciclabile e consigliate vivamente di lasciare le auto in garage. Una riduzione del 30% delle emissioni serra per esempio avrebbe ripercussioni positive anche sullo smog, con sicuri miglioramenti della qualità della vita e risparmi sulla spesa sanitaria valutati da alcuni studi dell’ordine, per la sola Italia, di 8-10 miliardi di euro all’anno, quanto una manovra economica.