A rivelarlo al Financial Times è il suo avvocato. La conferma è arrivata dalla polizia di Marsiglia e sarà interrogato giovedì mattina presso il tribunale di Aix-en-Provence. L'uomo è finito in manette su richiesta delle autorità ucraine
Arrestato in Francia a Mouans-Sartoux, vicino Grasse, il dissidente kazako Mukhtar Ablyazov. Il marito di Alma Shalabayeva, prelevata a Roma dalla polizia italiana a fine maggio ed estradata in Kazakistan con la figlia di sei anni, è stato fermato dalle forze speciali francesi che hanno fatto irruzione “pesantemente armate” nella villa dove è stato rintracciato. A rivelarlo è stato il suo avvocato al Financial Times. Aveva con sé un passaporto della Repubblica Centrafricana come quello in possesso della moglie, considerato falso dalla polizia italiana. La notizia è stata confermata in serata alla testata economica dalla polizia giudiziaria di Marsiglia. Sono state le autorità ucraine a chiederne l’arresto. L’oligarca potrebbe essere trasferito a Parigi e giovedì sarà interrogato dai giudici presso il tribunale di Aix-en-Provence.
Intervistato da Radio Europa Libera, il legale denuncia che non è ancora chiaro quale paese abbia inviato alle autorità francesi la richiesta di estradizione del dissidente, se si tratti di Russia, Ucraina o direttamente del Kazakistan, dove è incriminato di appropriazione indebita. Un’altra oppositrice kazaka, oltre che sua partner quando era a capo della banca Bta, Tatiana Paraksevic, è stata incriminata sia in Russia che in Ucraina per reati finanziari, e questo secondo paese ha inviato a Praga una richiesta di estradizione concessa dalla Corte suprema ceca lo scorso febbraio, dopo due precedenti sentenze negative da parte di un tribunale regionale. Russia e Ucraina collaborano strettamente con il Kazakistan nei casi relativi agli oppositori di Nursultan Nazarbayev.
Dopo aver inizialmente ricevuto asilo dalla Gran Bretagna nel 2011, Ablyazov era stato posto sotto accusa nello stesso Regno Unito per una presunta frode bancaria milionaria e aveva quindi fatto perdere le tracce, per finire poi condannato a 22 mesi di carcere per oltraggio alla giustizia britannica. Il Kazakhistan ha avviato un’azione legale contro Ablyazov presso l’Alta Corte di Londra per la presunta appropriazione di almeno 6 miliardi di dollari provenienti dalla Bta.
Nel giorno in cui arriva la notizia dell’arresto, il ministro degli Esteri Emma Bonino fa sapere di non voler incontrare l’ambasciatore del Kazakistan, Adrian Yelemessov che, rientrato a Roma dopo le vacanze, ha chiesto di vedere il capo della diplomazia italiana insieme con i presidenti delle Commissioni Esteri di Camera e Senato, Fabrizio Cicchitto e Pieferdinando Casini. Dopo aver chiesto alle autorità di Astana una maggiore disponibilità sul controverso caso di Alma Shalabayeva, la moglie del dissidente espulsa dall’Italia a fine maggio con la figlia di sei anni, Bonino “non ritiene opportuno ricevere l’ambasciatore del Kazakistan”. Una valutazione condivisa anche da Cicchitto e Casini.