Oggi è l’ultimo giorno di uscita di Paese Sera, da domani il giornale online e il mensile cartaceo chiuderanno i battenti mentre i redattori rimarranno senza lavoro dopo che sono scaduti i loro contratti (tutti a progetto e nessuno di tipo giornalistico). Si arena così l’esperienza di rilancio della testata nata nel 1948, per volere del Partito comunista italiano, su cui hanno scritto da Norberto Bobbio a Umberto Eco, da Aldo Biscardi a Sandro Curzi. Rilancio che è iniziato meno di due anni fa e ha avuto una vita turbolenta, soprattutto a causa della politica. Il quotidiano romano ha avuto per esempio rapporti difficili con la giunta del sindaco Pdl Gianni Alemanno, che è arrivato a oscurarne il sito dai computer comunali.

Poi ha mantenuto una relazione altalenante anche con il presidente Pd della Provincia di Roma (oggi governatore della Regione Lazio) Nicola Zingaretti, invischiato nella querelle sulla nuova sede della Provincia per 263 milioni di euro, acquistata dalla famiglia di costruttori romani Parnasi. Della polemica sull’utilizzo di soldi pubblici per il nuovo grattacielo nel quartiere Eur (di cui si sono occupati tutti i principali quotidiani italiani) non c’è però traccia nell’archivio web degli articoli di Paese Sera. L’unico filo diretto con la Regione Lazio il giornale ce l’ha invece grazie a uno dei soci di Nuovo Paese Sera srl, Alessio D’Amato, politico del Pd (come Zingaretti), dirigente della cabina di regia del Servizio Sanitario Regionale, già consigliere regionale della giunta di Piero Marrazzo e soprattutto ex direttore editoriale e socio di riferimento uscente di Nuovo Paese Sera srl.

Oggi la casa editrice “ha varie trattative in essere per la cessione della società o per valutare l’ingresso di nuovi soci”, precisa al fattoquotidiano.it il presidente e azionista Giuseppe Deiana. “Stiamo definendo un riassetto societario. Vogliamo comunque salvaguardare la testata e i posti di lavoro”. Posizione non condivisa dalla redazione di dieci giornalisti, secondo cui “da quattro mesi i giornalisti non ricevono lo stipendio, così come i collaboratori che in alcuni casi vantano crediti da più di un anno”. Ma anche sulla cessione (in atto) del giornale, le sorti di Paese Sera s’incrociano di nuovo con quelle della politica, visto che tra i suoi acquirenti c’è proprio la famiglia Parnasi (come scritto dal fattoquotidiano.it dello scorso 25 luglio). A seguire l’operazione ci sarebbe il rampollo di famiglia Luca Parnasi, che ha intenzione di pubblicare un proprio giornale dal prossimo autunno e affidarne la direzione a Piero Sansonetti, oggi alla direzione di Calabria Ora. Peraltro, dalla Calabria Paese Sera c’era già passato quando a occuparsi della testata era il gruppo editoriale del quotidiano guidato da Sansonetti. Tutto questo prima della gestione D’Amato-Deiana.

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