La piccola casta dei 33 vigili urbani. Prestano servizio nelle vie che costeggiano le sedi della Camera dei deputati, Senato e Quirinale. E, oltre al normale stipendio da agenti di polizia locale, ciascuno di loro percepisce un’indennità annua di 3 mila euro che, moltiplicata per i 33 uomini, sfiora un totale di 100 mila euro l’anno. Il loro merito: orbitare intorno ai palazzi della politica e vigilare per le strade percorse dai nostri politici. Infatti, quale sia il criterio di selezione del gruppo dei vigili rimborsati dalla politica e cosa li differenzi dai colleghi collocati un isolato più in là, resta un mistero. A ilfattoquotidiano.it, Donatella Scafati, comandante pro tempore del corpo di Polizia municipale di Roma Capitale, risponde con una mail, spiegando che “il personale destinato a tale attività è stato scelto, nel tempo, tra quello che ha dimostrato adeguata professionalità e formazione, analizzando le richieste presentate dagli interessati”. Nessun concorso interno quindi, e la selezione avviene in base alle domande presentate dai diretti interessati che, una volta assegnati nelle sedi istituzionali, vi rimarranno fino alla pensione, perché non è presente nessun principio di rotazione. Sull’indennità dei vigili, invece, il comandante risponde: “Il personale in questione percepisce un’indennità erogata direttamente in busta paga dai predetti Organi Istituzionali”. Nessun accordo esiste tra le amministrazioni di Montecitorio, Palazzo Madama e Colle e le categorie sindacali, riguardo la scelta e criteri di selezione degli uomini distaccati nelle sedi in questione.
Il comando della polizia locale di Roma non smentisce né conferma la cifra che al fattoquotidiano.it risulta aggirarsi, per ciascuno di loro, intorno ai 250 euro mensili. Dunque, il perimetro della casta non si ferma a coloro che sono all’interno dei palazzi. Il perimetro è più ampio e i 33 uomini della polizia municipale – a Montecitorio sono in 13; a Palazzo Madama ce ne sono 12 e al Quirinale, invece, ne stazionano otto che ruotano su tre turni quotidiani – godono di un trattamento diverso rispetto ai colleghi che lavorano per strada. Precisano dal Comando dei vigili che non hanno un vero e proprio ufficio all’interno delle sedi istituzionali, ma per lo svolgimento del servizio “è a loro disposizione uno spazio condiviso per la redazione degli atti di e il passaggio delle consegne al cambio del turno”.
Sui vigili, in questi giorni, si gioca l’importante partita per la scelta del nuovo comandante del corpo, dopo le dimissioni di Carlo Buttarelli. Inoltre, il neo sindaco di Roma Ignazio Marino dovrà occuparsi del piano di razionalizzazione che prevede di aumentare di mille unità gli uomini nelle strade. L’organico dei vigili conta 6300 effettivi e a svolgere un servizio effettivo per le strade sono soltanto poco più di 2 mila.