Gli ermellini dovranno decidere anche sulle posizioni di Silvio Berlusconi, Frank Agrama, produttore considerato socio occulto del Cavaliere nel meccanismo delle false fatture per gonfiare i costi, fino al 100%, e quindi accantonare grazie alle retrocessioni fondi, e dei manager Daniele Lorenzano e Gabriella Galetto. Se fosse accolta tesi Coppi si dovrebbe celebrare nuovo processo di secondo grado
Dopo la requisitoria dell’accusa, con la richiesta da parte del pg Antonello Mura della conferma della condanna a 4 anni e la riduzione dell’interdizione da 5 anni a 3 anni, e dopo l’arringa della difesa, con gli avvocati Niccolò Ghedini e Franco Coppi, che hanno chiesto l’annullamento del verdetto della corte d’Appello di Milano perché manca la prova, il fatto non sussiste o al massimo è da considerarsi un illecito tributario, i giudici della sezione Feriale della Cassazione sono entrati in camera di consiglio alle 12 per decidere se fu frode fiscale per Silvio Berlusconi.
Gli ermellini dovranno decidere anche sulle posizioni di Farouk “Frank” Agrama, produttore considerato socio occulto del Cavaliere nel meccanismo delle false fatture per gonfiare i costi, fino al 100%, e quindi accantonare grazie alle retrocessioni fondi, e dei manager Daniele Lorenzano e Gabriella Galetto.
Per il procuratore generale l’ex premier è stato “l’ideatore” di quel meccanismo, “attivo sin dagli anni ’80”, che avrebbe permesso la costituzione di riserve finite sui conti dei manager e retrocesse dal Agrama. E i processi che hanno aderito alla tesi dell’accusa, in primo e secondo grado, sono stati celebrati seguendo le regole. Anche se i giudici di appello hanno inflitto a Berlusconi una pena accessoria più alta (5 anni di interdizione) di quella prevista (a 1 a 3 anni) perché hanno valutato che un reato fiscale non può essere considerato come un reato comune.
I giudici dovranno valutare, analizzando la posizione di Berlusconi, tutte le riflessioni squadernate, codice nella mente, dal professor Franco Coppi che ha chiesto che la sentenza sia cassata, ma ha in realtà puntato la sua fiche più importante sul numero più accessibile sul tavolo di quella che può essere considerata la roulette russa dell’interpretazione della legge. L’avvocato, considerato un cassazionista molto più che esperto, infatti ha mostrato una vittoria di tutti i giocatori squisitamente giuridica agli ermellini quando ha precisato che Berlusconi può essere considerato un evasore ma non un frodatore: “Al massimo possiamo dire che questa è una gigantesca evasione fiscale ma qui non c’è in alcun modo un profilo penale”.
Secondo il legale quindi se c’è stato illecito è tutto al più tributario: “evasione per abuso di diritto. Ovvero quando ci si serve delle norme di legge, esasperandole, per evadere il fisco. Una condotta che però non costituisce reato” ha chiosato Coppi che aveva già annunciato che per lui Berlusconi non ha commesso nessun reato, non è dominus di nessun meccanismo ma soltanto colui che di fatto ha firmato una dichiarazione dei redditi infedele.
Se dovesse essere così per i giudici la tesi del pg – che poi è quella sostenuta dai giudici di primo e secondo grado – sarebbe svuotata. E altro che ritocco della pena accessoria – da cinque anni a 3 anni la richiesta della pubblica accusa – si dovrebbe andare a un nuovo processo di secondo grado che farebbe ripartire la clessidra della prescrizione. L’annullamento con rinvio e la riqualificazione del reato da frode a infedele dichiarazione, in caso di accoglimento, porterebbe dritto alla scadenza del primo capo d’imputazione (che per la difesa è il 26 settembre, per i pm di Milano metà settembre e per i giudici della Cassazione in agosto) e a una conseguente riduzione della pena. Riduzione che comporterebbe a una determinazione della temutissima pena accessoria al ribasso. Ci sarebbe tutto il tempo per il Cavaliere di restare senatore ancora per diversi mesi, e dopo un eventuale e nuovo giudizio di secondo grado ci sarebbe un’altra Cassazione. Perché la difesa vorrebbe naturalmente una assoluzione nel merito.
Ieri seduta in Giunta per discutere ineleggibilità di Berlusconi. Ieri sera si è conclusa la seduta della Giunta del Senato per le Elezioni e le Immunità dedicata proprio alla vicenda dell’ineleggibilità di Silvio Berlusconi. Dopo oltre un’ora di dibattito il presidente della Giunta Dario Stefano (Sel) ha deciso di riconvocare i commissari per il prossimo mercoledì 7 agosto. In quella seduta verrà chiusa la discussione generale preliminare al termine della quale si avrà un quadro chiaro ed esaustivo di tutti i documenti che si intendono acquisire all’istruttoria. Dopo di che, il relatore Andrea Augello (Pdl) farà la sua proposta che poi dovrà essere valutata in una nuova discussione generale. Il fatto che sia già aperta un’istruttoria riguardante Berlusconi in Giunta per le Immunità, significa anche che una eventuale decisione sulla eventuale sentenza di condanna del Cavaliere per la vicenda Mediaset potrebbe arrivare in tempi rapidi. “C’è già un’istruttoria in corso – spiega Stefano – pertanto una nostra presa di posizione relativa alla sentenza di Berlusconi potrebbe già intervenire in questo quadro. Accelerando, così, notevolmente i tempi”.