La condanna di Silvio Berlusconi per il reato gravissimo di frode fiscale ha tre immediate conseguenze.
Primo: dopo vent’anni di scorciatoie, minacce, forzature e vergognose leggi ad personam l’uomo di Arcore è incappato in una sentenza definitiva: da questa sera è tecnicamente un pregiudicato che entro sei mesi o giù di lì dovrà scontare una pena detentiva, arresti domiciliari o servizi sociali. Per la prima volta l’articolo 3 della Costituzione viene attuato completamente: la legge è uguale per tutti compreso il miliardario di Arcore.
Secondo: le conseguenze politiche di questa sentenza storica sembrano inevitabili: le grandi intese vanno in pezzi e il governo potrà anche sopravvivere per un po’ ma sarà come un morto che cammina.
Terzo: ora per lorsignori diventa più difficile stracciare la Costituzione. Un partito guidato da un pregiudicato non può accostarsi per stravolgerla alla Carta fondamentale della Repubblica. E se quelli del Pd che in queste ore si nascondono dietro i berluscones non vorranno capirlo saranno travolti da una valanga di firme. Sotto l’appello del Fatto stasera sono già 200mila ma possiamo rapidamente arrivare a 500mila.
Forza, dimostriamo che la democrazia dei cittadini è più forte del regime dei pregiudicati.