Dai primi anni Settanta all'inizio di agosto in un paesino friulano si celebra, in maniera colorita e goliardica, la virilità maschile. Un evento che affonda le sue radici nel mondo classico e ormai attrae visitatori da tutta Europa
Forse non tutti sanno che l’1 e 2 agosto è la Festa degli uomini. Il simbolo scelto è decisamente esplicito: una gigantesca statua di legno rappresentante i genitali maschili viene portata in sfilata e, se toccata dalle donne, porta fortuna e fertilità. Accade ogni anno a Monteprato di Nimis, in Friuli, sin dai primi anni ’70, quando un gruppo di persone del paese decise di festeggiare in maniera un po’ goliardica l’uomo. Oggi la sagra è conosciuta a livello internazionale: parecchi gli ospiti che arrivano anche dalle vicine Austria e Slovenia. Migliaia di uomini e donne, giovani e meno giovani, salgono verso Monteprato per assistere al tradizionale appuntamento, attirati dalla goliardia dell’evento (difficile dimenticare ad esempio il tempietto situato in piazza Monica Lewinsky) o forse ricordando il leggendario documentario sulla festa con protagonista Victoria Silvstedt, che nel 1999 la descrisse per un programma inglese passeggiando fra le vie del paese fra statuette “votive”, intervistando i paesani e impastando dolci dalle fattezze falliche.
Al giorno d’oggi, fuori dall’Italia è famosa soprattutto la festa del Kanamara Matsuri a Kawasaki, in Giappone: anche lì giganteschi falli scorrono in processione assieme a innumerevoli gadget dalle stesse fattezze.
di Andrea Venier