Il segretario del Pd risponde alla strategia del Pdl emersa dall’assemblea dei gruppi parlamentari per disinnescare la condanna definitiva di Berlusconi. E Fassina aggiunge: "Il Pdl si conferma un unicum nelle democrazie occidentali"
“Dal Pdl arrivano ricette inquietanti: chiedere al presidente della Repubblica una cosa come la grazia e tirare in mezzo Napolitano è una pressione indebita“. Parole dure dal segretario del Pd Guglielmo Epifani, intervenuto alla festa regionale del Pd dell’Emilia Romagna di Casalgrande, in risposta alla strategia del Pdl emersa dall’assemblea dei gruppi parlamentari per disinnescare la condanna definitiva di Silvio Berlusconi al processo Mediaset.
Sulla riforma della giustizia, invece, Epifani ha spiegato che “una riforma della giustizia come vorrebbero loro se la scordano: vogliono piegare a loro uso e consumo scelte che né questo governo né noi vogliamo fare”, sottolineando che “né nella riforma della Costituzione né nel programma del governo Letta si parla di una riforma della giustizia come la vuole il Pdl”.
Il Pdl, secondo il segretario del Pd, vuole quindi “buttare su di noi la responsabilità della rottura del patto di governo che invece vogliono fare loro: noi dobbiamo stare fermi a quanto abbiamo detto e prepararci a tutto. Non ci facciamo trascinare nella rissa e rispondiamo colpo su colpo se si supererà la soglia”.
Epifani ha poi commentato la richiesta del Cavaliere di andare a elezioni. ”Se Berlusconi avesse detto di volere il voto subito, questo vorrebbe dire che romperebbe il patto contratto con gli italiani per un governo di servizio”, ha detto, “altro quindi che distinzione fra piano politico e giudiziario, sarebbe il piano politico che dipende da quello giudiziario”.
Sempre dal Pd, Stefano Fassina ha fatto sapere che “il Pdl si conferma un unicum nelle democrazie occidentali. Alfano è un vicepresidente del consiglio sopravvissuto politicamente per enorme senso di responsabilità del Pd verso l’Italia. Oggi minaccia le dimissioni dei ministri Pdl. Si comporta come se la presenza del Pdl al governo fosse un favore al Pd, mentre il Pd cerca di affrontare le emergenze dell’Italia. Se i ministri Pdl sono convinti delle loro ragioni si dimettano. Basta minacce e ricatti. Il Pd non si fa ricattare”.
Mentre Paolo Gentiloni ha dichiarato: “Le dimissioni dei parlamentari del Pdl sono una farsa vergognosa e intollerabili sono le pressioni su Napolitano, così non si va lontano”. E il presidente dei senatori del Pd Luigi Zanda ha sottolineato che “nel mezzo della più grave crisi economica e sociale del Paese dal dopoguerra ad oggi, con milioni di disoccupati e migliaia di aziende in crisi, stento a credere che l’annuncio di dimissioni in massa dei parlamentari del Pdl corrisponda al vero”. E ha aggiunto: “Oggi più che mai l’Italia di centro, di destra e di sinistra ha bisogno di restare unita almeno a tutela dei principi fondamentali dello Stato di diritto e della separazione dei poteri”.
”Rinnovo la mia solidarietà umana prima ancora che politica a Silvio Berlusconi”, ha detto invece Ignazio La Russa, presidente di Fratelli d’Italia – centrodestra nazionale, sottolineando però che “agli amici di Forza Italia mi permetto di segnalare sommessamente che quando si avanza l’ipotesi di chiedere la grazia è più producente farlo senza aut aut e nei modi e con le forme appropriate. Altrimenti si ottiene al di la delle intenzioni un effetto opposto a quello che si desidera. Anche in termini di comunicazione”.