Oggi siamo qui a vedere lo schifo di alcuni giornali come Il Fatto Quotidiano. Mi vergogno di essere Italiana, ho paura di vivere in questo Paese. Per me, per il futuro di mio figlio e dei figli dell’Italia”. E’ un fiume in piena Daniela Santanchè, che, ospite di “Omnibus”, su La7, commenta con un monologo torrenziale e con una caterva di stilettate la condanna confermata dalla Corte di Cassazione nei confronti di Silvio Berlusconi nell’ambito del processo Mediaset. “Oggi abbiamo un problema molto più grave della tenuta del governo” – afferma – “ed è la mutilazione della democrazia. Oggi, oltre alla crisi economica, gli Italiani hanno un problema in più.  Il Fatto Quotidiano tratta Berlusconi come un delinquente comune e non si preoccupa di avere paura come me di stare in questo Paese”. E aggiunge: “Vi dò una certezza: Berlusconi non lascerà mai la politica. La sinistra in questi venti anni non ha capito niente: ferire Berlusconi vuol dire allungargli la vita, renderlo più forte. Siamo sommersi da mail e lettere di tante persone” – continua – “ed è gente che non ha mai votato Berlusconi, ma che oggi è Berlusconi”. La parlamentare, quindi, lancia un monito al Pd: “Voglio dire ai signori della sinistra, con cui, ahimè, siamo al governo insieme, che non si devono lavare la coscienza, come sta facendo qualche esponente del Pd in queste ore, dicendo che il Pdl non è Silvio Berlusconi. Vorrei che questi signori avessero le palle e che” – continua – “ogni volta che guardano negli occhi i cinque ministri del Pdl che abbiamo al governo, guardano in realtà la faccia di Berlusconi. Lui è il Pdl, il centrodestra non c’è senza Berlusconi”. E sottolinea: “Sono disposta a dimettermi da parlamentare anche tra cinque minuti, se qualcuno del Pdl me lo chiede. Mi dimetto e continuo la mia battaglia per un Paese libero. Il problema non è Silvio Berlusconi, ma sono gli Italiani che da oggi devono avere paura”. La Santanchè si rende poi protagonista di un vivace scontro col giornalista de “Il Fatto Quotidiano”, Fabrizio D’Esposito, che spiega minuziosamente l’ultima grana giudiziaria del Cavaliere. E tuona: “Oggi per me non è una giornata normale e in Parlamento non ci vado” – prosegue – “ci vuole anche rispetto per la nostra storia e ci vuole anche un momento di riflessione. E’ stata tolta la rappresentanza politica a milioni e milioni di Italiani”. La deputata spiega: “La condanna di Berlusconi è anche la mia condanna, è la condanna di tutti coloro che hanno creduto nel presidente. Siamo 10 milioni di pregiudicati, in attesa di varcare la soglia del carcere”. E attacca nuovamente Fabrizio D’Esposito, che le fa notare l’impossibilità futura di una candidatura e di una campagna elettorale per Berlusconi: “Ora pensate pure di murarlo, chissà in quale chiesa. Cosa farete? Gli taglierete la lingua? Finalmente con una sentenza politica ce l’avete fatta, voi del Fatto siete quella roba lì”. La Santanchè poi auspica che il Cavaliere si presenti davanti alle porte del carcere: “L’avete condannato? Pensate che la sentenza sia giusta e non politica? Abbiate le palle di mettere Berlusconi in galera, altro che servizi sociali e arresti domiciliari. Ci sono tanti ultrasettantenni in carcere, è una vergogna”. E dopo aver bollato come “arrogante” il commento di Guglielmo Epifani sulla sentenza, annuncia: “Mi auguro che noi del Pdl non staremo zitti. Oggi c’è un momento di riflessione, poi però deve esserci il momento dell’azione”  di Gisella Ruccia

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