Su monsignor Nunzio Scarano il Vaticano fa sul serio. Il promotore di giustizia Giampiero Milano ha inoltrato attraverso le vie diplomatiche una formale richiesta di rogatoria alla Procura della Repubblica di Roma per assistenza giudiziaria sul caso del monsignore, fino a un mese fa capocontabile dell’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica (Apsa). La notizia, confermata dal portavoce vaticano padre Federico Lombardi, rappresenta anche uno storico inedito assoluto nei rapporti tra Santa Sede e l’Italia. Mai fino a oggi, infatti, c’era stata una rogatoria tra i due Stati.
La svolta avviene dopo che Papa Francesco aveva avuto parole durissime su Scarano meritevole, secondo il Pontefice argentino, di essere sanzionato anche in Vaticano per la sua condotta definita da Bergoglio “scandalosa”. Ora – aveva spiegato il Papa in un’intervista a GloboNews – abbiamo uno scandalo di un trasferimento di dieci o venti milioni di dollari da parte di un monsignore (Nunzio Scarano, ndr): bel favore che ha fatto alla Chiesa questo signore, no? Però bisogna riconoscere che questo signore ha agito male e la Chiesa gli deve dare la sanzione che merita”. Scarano è in carcere a Regina Coeli dal 28 giugno scorso nel contesto di un’indagine per corruzione e frode, insieme a un broker finanziario e a un ex funzionario dei servizi segreti italiani, ma è anche nel mirino della giustizia vaticana, indagato con l’accusa di riciclaggio. Da qui il motivo della richiesta di rogatoria del Vaticano alla Procura di Roma.
Il monsignore, secondo il Tribunale del Riesame di Roma che ne ha confermato l’arresto in carcere, è un “consumato delinquente”. L’ indagine vaticana si è estesa, oltre che a Scarano, anche all’ex direttore dello Ior Paolo Cipriani e all’ex vice Massimo Tulli. L’ indagine penale vaticana si è attivata dopo un rapporto-denuncia al promotore di giustizia da parte dell’Autorità di informazione finanziaria (Aif) della Santa Sede che agisce come supervisore dello Ior, in seguito a rapporti su transazioni finanziarie sospette. I conti Ior riconducibili a Scarano sono stati subito congelati. Allo stesso tempo il promotore di giustizia vaticano ha emesso un’ordinanza per evitare che carte e documenti possano essere sottratti o distrutti dagli uffici dello Ior, ordinanza eseguita dagli uomini della gendarmeria vaticana, dopo che all’inizio di luglio, nonostante avesse già lasciato l’incarico, l’ex direttore Cipriani si era recato nella sede dello Ior accompagnato da Michele Briamonte, ex consulente dell’istituto e indagato per riciclaggio dalla Procura di Roma. La presenza di Briamonte è stata giustificata allo Ior, in quanto Briamonte assiste Cripriani come suo avvocato.