Ormai la realtà supera la fantasia.
I film di Antonio Albanese e del suo personaggio Cetto La Qualunque oramai sono superati abbondantemente da quello che sta accadendo in questi ultimi giorni.
Solo ieri, un pregiudicato si è preso il lusso di svolgere un comizio pubblico, non autorizzato dal Comune di Roma, e continuare a denigrare impunemente uno dei tre poteri fondamentali dello Stato.
Siamo oltre ogni limite della normale vita civile e del rispetto di un minimo di legalità.
Vedere tutto questo senza che ci sia una ferma e decisa condanna sia da parte del Partito democratico (che doveva già uscire dal Governo) e soprattutto del Presidente della Repubblica rende la situazione ancora più drammatica.
Non siamo in un film ma in una realtà sempre più triste.
Un intero Paese e un intero Stato bloccato da un delinquente certificato.
Se pensate che un cittadino non può fare l’amministratore condominiale se ha subito una condanna a due anni di reclusione, capite bene la disparità di trattamento che esiste nel nostro sistema a vantaggio dei più forti.
È svilente assistere inermi a tutto quello che sta accadendo.
Un evasore fiscale che su un palco abusivo si autoassolve nonostante tre gradi di giudizio (sempre contestati dal Pdl) e al contrario accusa la magistratura e tutto il sistema tra i finti applausi di gente pagata per assistere a farse incredibili.
Sentire i discorsi e le opinioni di certi tifosi di Berlusconi ti fa capire dove ormai è arrivata la “politica”.
Il consenso è volutamente scambiato come impunità sovrana.
Il loro concetto fondamentale è che un politico di nome Berlusconi non può essere condannato. E così facendo si incrina la democrazia.
Frasi assurde tanto ripetute e mandate in onda da Tv e giornali compiacenti da risultare per molti come una sorta di lavaggio del cervello.
Viviamo in una continua finzione e travisamento dei fatti.
Il reato e i crimini commessi non importano. Non interessano. Lui è unto dal signore. Lui è Berlusconi non un cittadino.
La parte sana del Paese avrebbe voglia di vedere un Parlamento e di un Governo di persone normali che “lavorano” per risolvere i problemi dei cittadini e nel loro esclusivo interesse.
Sembra, invece, sempre più evidente un sistema marcio e putrido dove tutti gli scheletri ormai non sono più nascosti negli armadi ma in sfacciata evidenza.
Continuare a vedere tanta forza pubblica impiegata e pagata dai cittadini per scortare un delinquente e per presidiare anche le sue ville e palazzi non può che far parte di un film di Albanese.
Neanche Cetto La Qualunque potrebbe arrivare a tanto.
La comica finale e degna della situazione che stiamo vivendo sarebbe la Grazia che il Presidente della Repubblica potrebbe concedere per salvare il pregiudicato Berlusconi.
O magari una “riforma” della Giustizia urgente per salvarlo definitivamente.
Una domanda è lecita. Cosa nasconde Berlusconi e cosa sa per poter essere così tutelato da praticamente tutta l’intera classe politica?
È giunto il momento che il film finisca e che si possa ritornare a parlare di vera politica utile al Paese.
Antonio Albanese da oggi dovrà lavorare di più con la fantasia per poter superare la realtà “politica” italiana.