Un cartello scritto a mano davanti alla porta di casa: “Vi chiedo di non suonare e rispettare questo momento di dolore enorme e profondo che circonda la nostra famiglia. Vi ringrazio per l’affetto e la vicinanza di tutti”. Il giorno dopo la tragedia che ha visto la morte di Alice Gruppioni, 32 anni di Pianoro (Bologna), investita a Los Angeles mentre era in viaggio di nozze, resta una famiglia distrutta, chiusa tra le mura di casa. I genitori della giovane morta in California hanno ricevuto le visite di una quindicina di persone, tra amici e parenti. Il padre, l’imprenditore Valerio Gruppioni, è uscito in tarda mattinata a bordo di un’auto guidata da un’altra persona. Per gli Stati Uniti sono partiti una sorella di Alice, una zia e il suocero.
Alice Gruppioni, era di Pianoro, cittadina sull’Appennino Bolognese ed era una delle tre figlie di Valerio Gruppioni, ex vicepresidente del Bologna agli inizi degli anni 90 e presidente della Sira Group, azienda produttrice di radiatori, nata in Italia oltre 50 anni fa, e presente a livello internazionale con una vasta rete di sedi. Alice Gruppioni, la giovane donna morta a Venice Beach in un incidente stradale, si trovava in viaggio di nozze con il marito Christian Casidei, architetto originario di Cesena. I due si erano sposati a Pianoro, dove la famiglia vive da generazioni, lo scorso 20 luglio ed erano partiti per un viaggio di nozze negli Stati Uniti: da qualche giorno erano arrivati in California. “E’ come se fosse morto anche Christian nell’incidente”, racconta Francesca, la cugina di Alice. E ha concluso: “Pensiamo di partire tutti insieme per andarla a prendere”, ha detto, spiegando di non sapere quando sarà dato l’ok per il ritorno della salma. I genitori di Alice, ha aggiunto la cugina parlando coi cronisti fuori dalla casa di Pianoro, “sono sconvolti, non si rendono ancora conto”.
La scomparsa di Alice Gruppioni fa tornare alla memoria un’altra giornata tragica, per Bologna che perse, negli Stati Uniti cinque persone, morte in un incidente aereo sul fiume Hudson a New York l’8 di agosto del 2009. Nello scontro tra un elicottero della compagnia ‘Liberty Tours’ e un piper, sui cieli della Grande Mela, morirono Michele Norelli di 52 anni e il figlio Filippo che ne avrebbe compiuto 17 oltre a Fabio Gallazzi, 49 anni, la moglie Tiziana Pedrone, 45 e il figlio sedicenne Giacomo.