Non i partiti, bensì i giornalisti devono lasciarlo pensare: approfondire, riflettere, ponderare con serenità. Giorgio Napolitano non mette nero su bianco, ma lascia trasparire il suo pensiero grazie a fonti attendibili citate dall’agenzia Ansa. All’indomani del colloquio con i capigruppo del Pdl Renato Schifani e Renato Brunetta il Quirinale se la prende con le ricostruzioni giornalistiche e in particolare su quella del Corriere della Sera. “Interpretazioni infondate e commenti intempestivi” manda a dire. Il presidente si augura, insomma, “che non si eserciti su di lui una intrusione in una fase di esame e riflessione che richiede il massimo di ponderazione e serenità”.
Il capo dello Stato sembra avercela in particolare con il Corriere della Sera che aveva provato a raccontare quanto era accaduto durante l’incontro al palazzo del Quirinale con i capigruppo del Pdl Renato Schifani e Renato Brunetta. Secondo il Corriere Napolitano aveva prospettato ai due esponenti del Pdl uno scenario secondo il quale sono poche le vie d’uscita “istituzionali” (quindi magari con un intervento diretto del presidente della Repubblica come nel caso di Alessandro Sallusti), ma più significative potrebbero essere quelle che passano da un percorso parlamentare (anche se la strada dell’amnistia è complicata visto che serve una maggioranza qualificata).
Da ambienti del Quirinale, spiega l’Ansa, si viene a sapere che “non ci sono allo stato posizioni definite, ma approfondimenti e riflessioni in corso da parte del capo dello Stato. Attribuire al presidente orientamenti, posizioni e ipotesi come quelli contenuti oggi nell’articolo sul Corriere della Sera non corrisponde in alcun modo a quanto accaduto ieri, al tenore della conversazione di ieri e allo spirito della ricerca in cui è impegnato il presidente della Repubblica. Il presidente si augura che non si eserciti su di lui, attraverso interpretazioni infondate e commenti intempestivi, una intrusione in una fase di esame e riflessione che richiede il massimo di ponderazione e serenità”.