Saranno le piccole realtà locali – sindaci “illuminati”, piccoli editori appassionati del bello, associazioni di cittadini che hanno a cuore le tradizioni dei loro borghi – a salvare la cultura in Italia? Sono convinta di sì.
Tagli ai bilanci comunali, sempre meno sponsorizzazioni da parte di istituzioni, banche e big dell’industria, rendono difficile l’organizzazione di rassegne, mostre ed eventi in questa estate di crisi. Sopravvivono, con coraggio, tante iniziative locali che suppliscono alla scarsità dei mezzi con l’entusiasmo dei singoli e la consapevolezza di un patrimonio, unico al mondo, da difendere e sostenere.
Pensavo questo ieri sera, in una piazza Matteotti (centro storico di Sestri Levante) gremita di residenti e turisti per la presentazione del video sul Musel, il nuovo museo cittadino aperto nella scorsa primavera. Protagonista del filmato – e ospite della serata – il critico d’arte ed ex assessore alla cultura milanese Philippe Daverio che ha illustrato, con la consueta verve, i diversi settori espositivi. La sezione archeologica, arricchita da un laboratorio pratico “scava e trova” per i giovanissimi visitatori, mostra i reperti (in gran parte frutto di recuperi subacquei) dell’antica Segesta Tigulliorum. Documenti dell’Archivio di stato di Genova e di quello comunale – nonché provenienti da numerose collezioni fotografiche private – illustrano la vita e la crescita del borgo: la pesca, i mestieri tradizionali, la nascita dell’industria, lo sviluppo turistico…
Proiezioni di immagini, fiction e soluzioni multimediali di grande efficacia rendono piacevole la visita del museo, diretto da Fabrizio Benente, che ha sede nel Palazzo Fascie in corso Colombo (www.musel.it). I percorsi storici per le vie della cittadina possono essere scaricati su smartphone e consentire l’esplorazione individuale.
Qualche sera fa, ai bagni Liguria, c’è stata la presentazione di Quando fiorisce il mare (Memoria e cronaca degli anni Cinquanta a Sestri Levante), corposa pubblicazione di quasi 300 pagine che racconta tutto quello che c’è da sapere sulla cittadina e i suoi due mari. Quello di Levante – anche noto come Baia del Silenzio o Marina piccola – e quello di Ponente, con il porto e la lunga spiaggia che ospitava decine di leudi, tipiche imbarcazioni liguri per il trasporto e il commercio. Lo ha scritto, con infinita cura e tenacia, un sestrese doc, Natalino Dazzi, ingegnere navale. In realtà un libro collettivo: Dazzi ha raccolto dai suoi concittadini importanti testimonianze orali, scritte, artistiche. Dall’Olanda ha recuperato le foto di Emmy Andriesse che, turista negli anni Cinquanta, ha ritratto gli abitanti del borgo nelle loro attività quotidiane. Il libro si avvale delle illustrazioni del pittore Marcello Rezzano, anche lui sestrese. L’editore è Vincenzo Gueglio, scrittore di romanzi come Il privilegio di Fernand Gachet (1987, premio Tigullio) e Mario! (1984, menzione speciale premio Pavese).
La sede della minuscola casa editrice Gammarò (pubblica, fra l’altro, le poesie di Giovanni Descalzo e saggi sulla storia ligure come La congiura del conte Gio.Luigi De’ Fieschi) è in via Dante, poco prima della rinomata pasticceria Rossignotti. E’ un simpatico porto di mare: c’è chi è attratto dalle offerte in vetrina (un euro a libro), chi passa a salutare Vincenzo e rimane a discutere il titolo di un capitolo o la progettazione di una copertina. Il prossimo appuntamento è a Ferragosto per la presentazione di un libro I colori del mare e il segreto dell’Isola, dedicato agli splendidi acquarelli di Italo Zetti. Un’altra testimonianza d’amore per Sestri Levante.
Anna Jannello
Giornalista e scrittrice
Cultura - 6 Agosto 2013
Estate 2013: Piccoli borghi, tanta cultura
Saranno le piccole realtà locali – sindaci “illuminati”, piccoli editori appassionati del bello, associazioni di cittadini che hanno a cuore le tradizioni dei loro borghi – a salvare la cultura in Italia? Sono convinta di sì.
Tagli ai bilanci comunali, sempre meno sponsorizzazioni da parte di istituzioni, banche e big dell’industria, rendono difficile l’organizzazione di rassegne, mostre ed eventi in questa estate di crisi. Sopravvivono, con coraggio, tante iniziative locali che suppliscono alla scarsità dei mezzi con l’entusiasmo dei singoli e la consapevolezza di un patrimonio, unico al mondo, da difendere e sostenere.
Pensavo questo ieri sera, in una piazza Matteotti (centro storico di Sestri Levante) gremita di residenti e turisti per la presentazione del video sul Musel, il nuovo museo cittadino aperto nella scorsa primavera. Protagonista del filmato – e ospite della serata – il critico d’arte ed ex assessore alla cultura milanese Philippe Daverio che ha illustrato, con la consueta verve, i diversi settori espositivi. La sezione archeologica, arricchita da un laboratorio pratico “scava e trova” per i giovanissimi visitatori, mostra i reperti (in gran parte frutto di recuperi subacquei) dell’antica Segesta Tigulliorum. Documenti dell’Archivio di stato di Genova e di quello comunale – nonché provenienti da numerose collezioni fotografiche private – illustrano la vita e la crescita del borgo: la pesca, i mestieri tradizionali, la nascita dell’industria, lo sviluppo turistico…
Proiezioni di immagini, fiction e soluzioni multimediali di grande efficacia rendono piacevole la visita del museo, diretto da Fabrizio Benente, che ha sede nel Palazzo Fascie in corso Colombo (www.musel.it). I percorsi storici per le vie della cittadina possono essere scaricati su smartphone e consentire l’esplorazione individuale.
Qualche sera fa, ai bagni Liguria, c’è stata la presentazione di Quando fiorisce il mare (Memoria e cronaca degli anni Cinquanta a Sestri Levante), corposa pubblicazione di quasi 300 pagine che racconta tutto quello che c’è da sapere sulla cittadina e i suoi due mari. Quello di Levante – anche noto come Baia del Silenzio o Marina piccola – e quello di Ponente, con il porto e la lunga spiaggia che ospitava decine di leudi, tipiche imbarcazioni liguri per il trasporto e il commercio. Lo ha scritto, con infinita cura e tenacia, un sestrese doc, Natalino Dazzi, ingegnere navale. In realtà un libro collettivo: Dazzi ha raccolto dai suoi concittadini importanti testimonianze orali, scritte, artistiche. Dall’Olanda ha recuperato le foto di Emmy Andriesse che, turista negli anni Cinquanta, ha ritratto gli abitanti del borgo nelle loro attività quotidiane. Il libro si avvale delle illustrazioni del pittore Marcello Rezzano, anche lui sestrese. L’editore è Vincenzo Gueglio, scrittore di romanzi come Il privilegio di Fernand Gachet (1987, premio Tigullio) e Mario! (1984, menzione speciale premio Pavese).
La sede della minuscola casa editrice Gammarò (pubblica, fra l’altro, le poesie di Giovanni Descalzo e saggi sulla storia ligure come La congiura del conte Gio.Luigi De’ Fieschi) è in via Dante, poco prima della rinomata pasticceria Rossignotti. E’ un simpatico porto di mare: c’è chi è attratto dalle offerte in vetrina (un euro a libro), chi passa a salutare Vincenzo e rimane a discutere il titolo di un capitolo o la progettazione di una copertina. Il prossimo appuntamento è a Ferragosto per la presentazione di un libro I colori del mare e il segreto dell’Isola, dedicato agli splendidi acquarelli di Italo Zetti. Un’altra testimonianza d’amore per Sestri Levante.
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Roma, 19 dic (Adnkronos) - "La Corte di Cassazione ha stabilito in maniera chiara e netta che la competenza di decidere se un Paese è o meno sicuro spetta al governo. Quindi non i singoli giudici. La conferma che il governo Meloni aveva ragione e che le sentenze con cui i giudici hanno annullato i trasferimenti in Albania dei migranti sbarcati illegalmente sulle nostre coste erano sbagliate. Cosa diranno adesso Schlein e gli altri esponenti delle opposizioni, insieme alla grancassa dei loro house organ, dinanzi a questa sentenza che decreta il loro ennesimo fallimento? Per quanto ci riguarda continuiamo ad andare avanti, consapevoli che tutta l’Europa guarda all’Italia come un modello nel contrasto all’immigrazione illegale”. Lo dichiara il presidente dei senatori di Fratelli d’Italia Lucio Malan.
Roma, 19 dic (Adnkronos) - "Hai fatto la cosa giusta". Così, su Twitter, Elon Musk replica al commento che Matteo Salvini aveva fatto al post del patron di Tesla sul caso Open arms.
Roma 19 dic (Adnkronos) - "I delinquenti sono quelli che vogliono Salvini in galera". Lo scrive sui social Francesco Storace.
Roma, 19 dic (Adnkronos) - "Sono contento che abbiano assolto Renzi, che non finisca in galera. Io voglio vincere le elezioni perchè la gente ci dà fiducia, non perchè arrestano tutti gli altri". Lo ha detto Matteo Salvini in una diretta social.
Roma 19 dic (Adnkronos) - - "Se mi dichiareranno innocente sarò felice per i miei figli e perchè ho fatto il mio lavoro. Se mi dichiareranno colpevole sarò felice lo stesso, non mi pento assolutamente di nulla, ho difeso da immigrati clandestini e trafficanti il mio Paese. Sarebbe un problema per l'Italia e gli italiani, con un ministro che bloccava gli sbarchi condannato immaginate voi trafficanti, scafisti e delinquenti dove verrebbero e porterebbero questi disperati". Lo ha detto Matteo Salvini in una diretta social alla vigilia della sentenza del processo Open Arms.
Roma, 19 dic (Adnkronos) - "Chi non rischia, chi non va oltre l'ostacolo, non va da nessuna parte. Io, da 51enne, comunque vada sarò orgoglioso di quello che ho fatto". Lo ha detto Matteo Salvini in una diretta social alla vigilia della sentenza su Open Arms.
"Se mi assolvono ho fatto il mio dovere e bye bye sinistra. In in caso di condanna ricorreremo in appello, la riterrei una profonda ingiustizia e un danno non a me ma al Paese", ha spiegato il ministro dei Trasporti proseguendo: "Mi stanno arrivando migliaia di messaggi, ho preso l'aereo e tanti ragazzi mi hanno detto non mollare, bravo. Sono felice".
"Paura zero, mi sento come la canzone di Venditti 'Notte prima degli esami', mi sento orgoglioso e felice di quello che ho fatto. Domani è la sentenza di primo grado, poi c'è l'appello e la Cassazione. Tolgo qualche gioia a chi mi augura il male, se mi condannano farò ricorso e continuerò a fare il mio lavoro", ha proseguito Salvini.
Roma, 19 dic (Adnkronos) - "A me pare di poter dire, non temendo di essere smentita, che senza Nino Andreatta i cattolici democratici, dopo il terremoto della Prima Repubblica e il tracollo della Dc, probabilmente non avrebbero maturato la scelta del centrosinistra. E soprattutto che senza di lui non avrebbe visto la luce l’Ulivo, che io considero davvero una grande 'invenzione' politica". Lo ha detto Anna Ascani, cicepresidente della Camera e deputata dem, intervenendo alla presentazione del numero della rivista 'Arel' su Nino Andreatta.
"E non parlo di forma, di contenitore, ma di idealità, della possibilità che Andreatta e altri videro e perseguirono, di unire le culture popolari e riformiste di centro e di sinistra chiudendo la lunga stagione che le aveva viste contrapposte e, ancora più importante, di consentire attraverso la 'contaminazione' tra cultura cattolico-democratica, socialista, laica, ambientalista la nascita del Partito democratico. Non sarei qui oggi, non saremmo qui in tanti, senza la visione di Nino Andreatta e di chi allora credette in quella scommessa", ha aggiunto.