Prima una rassicurazione sulla sicurezza delle ambasciate italiane, poi un allarme rosso. Dal ministro degli Esteri, Emma Bonino, arrivano in poche ore dichiarazioni contrastanti sul terrorismo. Dopo la riunione Esteri-Difesa italo-russa a Roma, la titolare della Farnesina ha affermato che “le minacce di una ripresa terroristica sono consistenti“, aggiungendo: “Noi stessi abbiamo rivolto un appello alla cautela a migliaia di turisti in questi Paesi e ridotto al massimo l’operatività di alcune ambasciate”. Stamattina, però, in un’intervista rilasciata ad Affaritaliani.it, sullo stesso argomento si era espressa in maniera molto diversa:  “Non c’è un rischio attentati nelle nostre ambasciate all’estero. Le informazioni che abbiamo ci spingono alla cautela, soprattutto nella sede in Yemen che è chiusa al pubblico, salvo un servizio di risposta al telefono. Abbiamo adottato delle misure di cautela un po’ ovunque e abbiamo informazioni diverse che abbiamo valutato coi servizi”. “Ma non ci risulta – ha concluso – che nel mirino ci possano essere città italiane”.

In mattinata, intervendo a Unomattina, il ministro aveva anche fatto il punto della situazione sui sequestri del giornalista Domenico Quirico e di padre Paolo Dall’Oglio, entrambi scomparsi in Siria, rivelando che per quel che riguarda Quirico ci sono nuovi contatti, mentre Dall’Oglio dovrebbe essere stato rapito da gruppi islamici.

“Vorrei dire a Quirico e a sua moglie che non ci diamo per persi”, ha detto la titolare della Farnesina, aggiungendo che di recente ci sono stati “altri contatti” oltre la telefonata, con “diversi canali, che si interrompono e riprendono”. Per questo la Bonino si dice “speranzosa”, anche se la situazione resta “molto difficile, perché i gruppi che combattono sono molto diversi”. Quirico, inviato de La Stampa, è scomparso in Siria lo scorso aprile. Su Paolo Dall’Oglio – rapito alla fine di luglio – il ministro ha confermato che il prete “pare sia stato sequestrato da un gruppo islamico” che è una “versione locale di Al Qaida”. “Capirete tutti le difficoltà – ha aggiunto Bonino -, ma non ci diamo per vinti. Sono fiduciosa”.

Parole di ottimismo anche sul caso dei marò, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone: “Obiettivo del governo, mio e del ministro Mauro è riportarli a casa. Con cocciutaggine radicale e sano realismo, ce la possiamo fare”. “Sulla lentezza della giustizia indiana – ha aggiunto il ministro – non mi pronuncio: sono italiana e non posso dare lezioni a nessuno”.

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