Il ministro annuncia che l'economia "entrerà in ripresa" e sostiene che le stime dell'istituto di statistica sono troppo pessimistiche. Mentre l'Inps avverte che anche la disoccupazione è in aumento
“Credo che la recessione sia finita e che l’economia entrerà in ripresa, siamo a un punto di svolta del ciclo”, ha annunciato Fabrizio Saccomanni a Sky Tg24. Il ministro dell’Economia conferma l’ottimismo del governo sulla ripresa economica, poche ore dopo che l’Istat ha segnalato l’ottavo calo consecutivo del Pil nel secondo trimestre 2013, ricordando che un’analoga situazione non si è mai registrata dall’inizio delle serie storiche, nel primo trimestre 1990. “Un Pil a -2% nel 2013 è pessimistico? Credo di sì”, ha aggiunto il ministro. “E credo il dato risentisse della stasi politica che ha caratterizzato l’economia fino a maggio a quel punto però c’è stato l’effetto delle misure di rilancio”.
Saccomanni ha poi spiegato che “i soldi non ci sono“, ricordando che “abbiamo detto più volte che non vogliamo incrementare ulteriormente il debito dello Stato e non vogliamo aumentare le tasse”. Per quanto riguarda l’Imu, il ministro ha avvertito che “abbiamo reperito fondi per la sospensione della rata a giugno e stiamo lavorando per presentare la riforma complessiva entro il 31 agosto”. Per bloccare l’aumento dell’Iva ed eliminare l’Imu sulla prima casa bisogna quindi “accettare il peso politico di fare delle scelte di priorità di tagliere certe cose invece che altre”.
Saccomanni ha affrontato infine il tema dei debiti della pubblica amministrazione, stimando che sul pagamento metteremo in campo “ulteriori 10 miliardi di euro entro fine anno, per un totale di 30 miliardi quest’anno, e 20 all’inizio dell’anno prossimo”. Mentre sulle dismissioni del patrimonio immobiliare dello Stato “credo che possiamo cercare di accelerare le iniziative entro fine anno”, ma “non credo che sia possibile l’obiettivo di 15 miliardi in questo breve periodo di tempo”.
In mattinata l’Istat ha avvertito che nel secondo trimestre 2013 il Pil è diminuito dello 0,2% sul trimestre precedente e del 2% sul secondo trimestre 2012. Non solo. Il calo del Prodotto interno lordo già acquisito a metà anno per il 2013 è dell’1,7 per cento. E’ quindi già superata la previsione del governo che nelle stime ufficiali prevede un -1,3 per cento. L’andamento riflette un calo di tutti i settori di attività economica che contribuiscono al Pil. In particolare, segnala l’Istat, nel secondo semestre dell’anno va giù anche l’agricoltura, insieme a industria e servizi, che viceversa nei trimestri precedenti aveva retto. E’ il primo calo per l’agricoltura dal terzo trimestre 2012. Nello stesso periodo il Pil è aumentato in termini congiunturali dello 0,4% negli Stati Uniti e dello 0,6% nel Regno Unito. In termini tendenziali, si è registrato un aumento dell’1,4% sia Oltreoceano che in Gran Bretagna.
Ma le brutte notizie non finiscono qui. Sul fronte del lavoro, infatti, le domande per disoccupazione e mobilità sono aumentate a giugno del 14,7%. “Nel mese di giugno 2013 sono state inoltrate 441 domande di disoccupazione (tra ordinaria e speciale edile)”, segnala l’Inps, sottolineando che si tratta di “9.273 domande di mobilità e 373 di disoccupazione ordinaria ai lavoratori sospesi, per un totale di 130.758 domande, il 14,75% in più rispetto al mese di giugno 2012 (113.946 domande)”.
Un dato allarmante, che sembra però non preoccupare lo stesso presidente Inps, Antonio Mastrapasqua, che festeggia per il calo delle richieste di cassa integrazione. ”Per il terzo mese consecutivo registriamo un calo delle richieste e autorizzazioni della cassa integrazione ordinaria con una decisa diminuzione anche della cassa straordinaria”, ha dichiarato, precisando che “si tratta di una diminuzione consistente che potrebbe confermare i timidi segnali di ripresa produttiva, intravisti per la seconda metà dell’anno”.
Mastrapasqua non nasconde poi qualche incertezza, chiarendo che “si tratta di dati che non possono far dimenticare la gravità della crisi, ribadita dai dati sulla disoccupazione”. Le ore di cassa integrazione concesse sono state pari a 80,6 milioni, tra interventi ordinari, straordinari e in deroga, il 30,3% in meno rispetto ai 115,7 milioni di ore utilizzate del mese di luglio dello scorso anno.