Il calcioscommesse si fa social: adesso gli abboccamenti per ‘aggiustare‘ le partite avvengono addirittura su Facebook. E’ successo a cavallo fra febbraio e marzo scorso: una decina di giocatori di tre squadre di Prima Divisione (fra cui il Como) sono stati contattati tramite le loro pagine Facebook per sondare l’interessamento e la disponibilità a cominciare a “lavorare” nel mondo del calcioscommesse. Le offerte sono arrivate da profili stranieri, con nomi utente di origine est-europea.
Ma stavolta le proposte ‘indecenti’ sono state rispedite al mittente: i calciatori contattati si sono prima rivolti alla Lega Pro e poi hanno sporto denuncia presso le autorità competenti. “Per noi è una vittoria”, commenta a ilfattoquotidiano.it Francesco Ghirelli, direttore generale della Lega. “Ci troviamo di fronte ad un episodio preoccupante: un attacco con modalità innovative, ancor più diretto e ‘sfacciato’ che in passato. Ma il fatto che i giocatori non abbiano tentennato e abbiano fatto subito la cosa giusta è motivo di grande soddisfazione per noi”. I progressi rispetto a quanto accaduto negli anni scorsi sono evidenti: “Quando Simone Farina e Fabio Pisacane hanno denunciato i tentativi di combine sono stati considerati degli ‘eroi’, delle eccezioni. A marzo, invece, rivolgersi alle autorità è stata la normalità“, spiega Ghirelli. “Segno che il lavoro fatto sta pagando”.
Il riferimento è alla lotta contro il calcioscommesse avviata dalla Lega Pro. Dalla scorsa stagione (unico caso in Italia), è stata stipulata una sinergia con Sport Radar, azienda svizzera che – incrociando informazioni specialistiche a flussi di scommessa su oltre 300 bookmakers – monitora tutte le possibili manipolazioni di eventi sportivi. A questo si aggiunge l’Integrity Tour, con cui la Lega lavora sulla prevenzione, che in queste prime settimane di stagione ha già fatto tappa nei ritiri di Gubbio, Catanzaro, Castel Rigione e Benevento.
C’è soddisfazione, dunque, ma anche consapevolezza che la battaglia non è ancora vinta. “Timori – spiega il dg – bisogna averne sempre: parliamo di un business in cui girano cifre paragonabili a quelle del mercato della droga e operano bande criminali pericolose”. Anche perché la Lega Pro si prepara ad affrontare una stagione molto particolare: quella della riforma che porterà alla riduzione delle squadre e al meccanismo della divisione unica. Per raggiungere tale obiettivo, nel prossimo campionato di Prima Divisione non ci saranno retrocessioni. E questo potrebbe rappresentare un pericolo per la regolarità del torneo. La Lega, però, si dice convinta di limitare al minimo i rischi: “La nuova formula è studiata per incentivare il più possibile la competitività. Le squadre sono rispettivamente 16 e 17 per girone: la prima è promossa in Serie B, dal secondo al nono posto si accede ai play-off allargati. Il che vuol dire che almeno 11-12 squadre saranno in piena ‘bagarre’ fino alla fine”. Il rischio di ‘lasciarsi andare’ dovrebbe quindi riguardare non più di 4-5 formazioni. “Tutti, club e giocatori – avvisa Ghirelli – devono però sapere che ogni partita sarà attentamente monitorata“. “Siamo tranquilli – conclude – perché stiamo facendo tutto il possibile per combattere il fenomeno del calcioscommesse. Nel 2012-2013 non c’è stata neppure una segnalazione di gare sospette. Puntiamo a replicare lo stesso risultato anche il prossimo anno”.
Twitter: @lVendemiale