“Sarà sufficiente un atto dovuto, revocare il decreto di erogazione di 4 miliardi al Monte dei Paschi di Siena, aiuto di Stato che il commissario europeo già ha bocciato, per restituire agli italiani la iniqua Imu sulla prima casa e salvare il governo”. La proposta è arrivata dal Codacons, che ha chiesto al presidente del Consiglio Enrico Letta di fare “un atto di coraggio e commissari il Mps portandolo sotto il controllo dello Stato recuperando i 4 miliardi erogati assurdamente alla banca colpevole di ruberie e sotto inchiesta dalla magistratura”.
La restituzione immediata dei 4 miliardi, però, sarebbe di difficile attuazione, a meno che il Monte, che ha appena approvato una semestrale in rosso per 380 milioni di euro, decida di non modificare il piano di ristrutturazione in linea con le richieste di Bruxelles che deve decidere se dare il via libera agli aiuti di Stato e che ha appena mosso una lunga serie di critiche piuttosto dettagliate alle proposte della banca. Quanto all’ingresso dello Stato nell’azionariato di Rocca Salimbeni, è già previsto dal decreto che ha assegnato gli aiuti e dipende dalla capacità della banca di pagare gli interessi.
Sempre sullo stesso tema, il mese scorso il Codacons aveva presentato una formale diffida al governo Letta affinché lo Stato si attivasse immediatamente per recuperare i 2 miliardi di euro addizionali che sono stati versati a Mps a febbraio su decisione del precedente governo Monti, “soldi stanziati sulla base di rappresentazioni non veritiere fornite dalla banca senese e già denunciate alla magistratura dal Codacons”. Così facendo, si sarebbero potute reperire risorse utili a evitare l’aumento dell’Iva ed eliminare definitivamente l’Imu, tuonava l’associazione che ha chiesto al governo di intentare una causa risarcitoria nei confronti di Deustche Bank e Nomura, nonché verso i vertici Mps della passata gestione e attuali, per i danni prodotti ai contribuenti italiani, pari a 2 miliardi.