Nel marzo del 2009 il viadotto della autostrada A16, dove domenica 28 luglio si è verificata la tragedia del bus nella quale sono morte 39 persone, era stato oggetto di lavori di ristrutturazione. E non un semplice ‘ritocco’, bensì un intervento strutturale, con la demolizione tramite detonazione di diverse tratte del ponte, barriere comprese. Eppure, nella risposta del ministero dei Trasporti ad un’interrogazione parlamentare sulla vicenda, di questi lavori non c’è alcuna traccia. A rivelare e diffondere le immagini dell’opera di messa in sicurezza del viadotto di Acqualonga, nello stesso tratto fra Monteforte Irpino e Baiano, è l’emittente campana “Prima tivvù“. Nel video si assiste all’esplosione di dodici cariche, con la demolizione di due travi su 4 della campata numero 7 e dell’intera campata numero 3. Il Ministero ha fornito una serie di “dati tecnico-normativi relativi alle barriere di protezione del tratto autostradale in corrispondenza del sinistro”. La relazione afferma che le barriere laterali installate sul viadotto risalgono ai “lavori di ripristino eseguiti in conseguenza dei danni provocati dal sisma del 1980“, terminati nel 1989. “Nel tratto oggetto dell’incidente, antecedentemente allo stesso, aveva sostituito la barriera centrale spartitraffico”. Ma sulla circostanza portata alla luce da “Prima Tivvù”, neanche un accenno