“Quest’anno la festa è all’insegna della legalità, con la sottoscrizione di un protocollo che sottoporremo ai caseifici del nostro territorio e che prevede che i produttori si impegnino a rilevare il latte da aziende in possesso di certificazione antimafia”. Pasqualino Emerito, sindaco di Cancello ed Arnone, in occasione della tradizionale Festa della mozzarella del piccolo comune della provincia di Caserta ha voluto lanciare un segnale forte alla criminalità organizzata. “Vogliamo trasmettere alle nuove generazioni un messaggio importante, e cioè che la camorra non paga, non arricchisce. La mafia è un fenomeno sociale che esecriamo con ogni forza”. Tra gli stand allestiti per la festa, anche quello della cooperativa “Le terre di Don Peppe Diana – Libera Terra”, che proprio in un bene confiscato alla camorra ha da poco avviato la produzione di mozzarella e ricotta biologiche. “Chiunque abbia a che fare con noi – dice Massimo Rocco, che della cooperativa è il legale rappresentante – deve dimostrarci non solo di essere un nostro collaboratore o fornitore di latte, ma anche di essere dalla parte giusta”. Alla manifestazione ha partecipato anche Augusto Di Meo, amico di Don Peppe Diana – prete di Casal di Principe assassinato dalla camorra nel 1994 – e presente al momento dell’omicidio. Malgrado la sua testimonianza sia stata fondamentale per l’arresto del killer di Don Peppe, Augusto ancora non è stato riconosciuto dallo Stato ufficialmente come testimone di giustizia: “Questa è una cosa che mi fa sentire male – accusa – E’ stato detto che siccome il killer si è pentito, la mia testimonianza non ha più il valore di prima. Ma la mia battaglia continua:  forse non vedrò mai questo riconoscimento, ma continuerò lo stesso ad essere una sentinella della legalità sul territorio”  di Andrea Postoglione 

Articolo Precedente

“Il villaggio sfrattato dall’aeroporto? Facciamone un quartiere a luci rosse”

next
Articolo Successivo

Immigrazione, nuovo sbarco in Calabria. Novità nell’indagine a Catania

next