Navi che non inquinano, che abbattono le emissioni di Co2 in atmosfera e soprattutto che attraversano Venezia nella massima sicurezza. Un sogno? No, uno spot realizzato dall’Autorità portuale che descrive la meraviglia del panorama sulla laguna se guardato da uno dei ponti dei mostri galleggianti che attraversano la città: un’emozione tanto rara e forte da provocare nei croceristi la sindrome di Gulliver, l’eroe di Jonathan Swift che si scopre un gigante impigliato tra i minuti abitanti dell’isola di Lilliput. Ma c’è di più: il decreto Clini-Passera (quello del dopo tragedia del Giglio (che recita:“Via tutte le navi sopra le 40mila tonnellate dal Bacino di San Marco”) viene spacciato per una legge salva-Venezia, omettendo che introduce un limite di due miglia di distanza per le navi oltre le 500 tonnellate in prossimità delle aree protette fatta eccezione per la Laguna di Venezia, dove il limite è di 40mila tonnellate e scatterà dopo che l’Autorità Marittima avrà “individuato soluzioni alternativa e condivise al transito”. Nel frattempo si continua a navigare a ridosso delle costruzioni della città, patrimonio dell’Umanità, anche con natanti di 139mila tonnellate. D’altronde, come recita lo slogan, si tratta sempre del “primo homeport croceristico del Mediterraneo orientale”. E’ la pubblicità bellezza di Sandra Amurri
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