Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano prepara una risposta al Pdl su ciò che sarà o non sarà possibile fare per restituire “l’agibilità politica” a Silvio Berlusconi. C’è grande attesa per il chiarimento che, secondo indiscrezioni raccolte dai giornali, arriverà entro il giorno di Ferragosto. Anche se il capo dello Stato nei giorni seguiti alla sentenza della Cassazione che ha condannato il Cavaliere ha sempre lasciato trapelare la sua indisponibilità a qualunque legge salvacondotto. Napolitano – che si sta facendo aiutare dal consigliere per gli Affari dell’amministrazione della Giustizia Ernesto Lupo per preparare la nota – aveva d’altronde già annunciato lo studio della situazione e il chiarimento dei punti focali della vicenda nell’incontro con i vertici del Pdl e poi del Pd. E, mentre il Colle si prepara a parlare, la difesa di Berlusconi studia tutte le strade per salvare l’ex premier. Proprio ieri si è tenuto ad Arcore un lungo incontro tra il Cavaliere, Gianni Letta e gli avvocati Longo e Ghedini.
A maggior ragione prosegue il pressing del Pdl, cominciato già all’indomani della sentenza del processo Mediaset: “L’agibilità politica di Silvio Berlusconi non è una questione personale e neanche di una parte persino maggioritaria degli italiani – dichiara il capogruppo alla Camera Renato Brunetta – Piaccia o no egli è il perno su cui si regge il delicato equilibrio non solo del governo ma della stessa agibilità politica dell’Italia. Intendo per agibilità la possibilità di uno scambio politico tra parti che nella diversità riconoscono un territorio comune di valori e di pratica di dialogo. Per questo ho fiducia che la saggezza di Napolitano indichi una strada che salvaguardi la pienezza della democrazia già ferita da una giustizia sconsiderata”.
Ma una via d’uscita, come suggerisce il Sole 24 Ore, c’è e sarebbe indolore, nel senso che non provocherebbe “ferite istituzionali”: grazia, amnistia, non meglio precisati interventi del presidente della Repubblica. Sarebbe la strada dell’affidamento in prova al servizio sociale che, in caso positivo, “estingue la pena detentiva e ogni altro effetto penale”. Il tribunale deciderebbe al termine del periodo di affidamento (a un’associazione di volontariato o a un lavoro socialmente utile), cioè dopo un anno che con lo sconto di 45 giorni per semestre – spiega di nuovo il quotidiano della Confindustria – scenderebbe a 10 mesi e 15 giorni. Se tutto andasse bene cadrebbe l’effetto penale della decadenza da senatore e l’incandidabilità per 6 anni, come prevede la legge Severino. Quindi il Cavaliere sarebbe “salvo” fino a che la Corte d’appello non ridefinisse la durata dell’interdizione ai pubblici uffici.
“La partita dell’incandidabilità è segnata e c’è un’impossibilità in radice per quella che viene definita l’agibilità politica per Berlusconi”, ha commentato il leader di Sel Nichi Vendola a La Repubblica. L’agibilità politica è quindi solo “una magia lessicale, un modo di trovare un escamotage per violare il principio di eguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge. Un’espressione modesta che nasconde un elemento sovversivo, la voglia di mutare l’equilibrio tra i poteri dello Stato”. Non può quindi esistere, secondo Vendola, una soluzione politica al caso Berlusconi. “I reati di cui parliamo non sono reati di opinione”, ha spiegato. “Ci vuole il senso della misura. Ma che soluzione politica vogliono, di che cosa?”. Vito Crimi conferma la stessa posizione di intransigenza del Movimento Cinque Stelle e va anche oltre: la legge, sostiene, “prevede che anche i legali dei soggetti ineleggibili sono ineleggibili. Quindi occorrerà comunque valutare la posizione del suo avvocato Ghedini, che ricordiamo è senatore e come Berlusconi si è visto in aula 4 volte in 4 mesi”.
Deve prevalere lo stato di diritto, secondo il deputato del Pd Matteo Colaninno: “Rimanendo nell’ambito dei garantisti, noi siamo di fronte ad una sentenza definitiva, passata in giudicato, con tre gradi di giudizio conformi e quindi siamo di fronte ad una sentenza, come d’altronde hanno ricordato anche i legali del senatore Berlusconi, non più modificabile. E’ del tutto evidente che non ci possono essere, perché questa è l’essenza della democrazia, del diritto e dello stato di diritto, delle vie politiche per modificare quello che è avvenuto nelle aule dei processi e da ultimo in Cassazione”.
In precedenza il presidente della Giunta per le elezioni del Senato Dario Stefàno ha confermato che “se cadesse il governo e si dovesse andare a elezioni anticipate Berlusconi sarebbe incandidabile”, sottolineando che – in giunta – si voterà prima di novembre: “L‘aula del Senato voterà sulla decadenza di Berlusconi entro ottobre, ce la faremo”. Mentre i Cinque Stelle hanno chiesto di anticipare la discussione sulla decadenza dell’ex presidente del Consiglio. Ma Stefàno ha ricordato che sul rinvio a settembre c’è stato un voto all’unanimità (compreso quindi quello dei deputati dell’M5S).
Politica
Berlusconi, Napolitano prepara una risposta al Pdl sull’incandidabilità
Il presidente della Repubblica farà sapereentro Ferragosto le valutazioni sulla "agibilità politica" del Cavaliere. Una via d'uscita, paradossalmente, potrebbe passare per l'affidamento in prova. Crimi (M5S): "Ineleggibile anche Ghedini"
Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano prepara una risposta al Pdl su ciò che sarà o non sarà possibile fare per restituire “l’agibilità politica” a Silvio Berlusconi. C’è grande attesa per il chiarimento che, secondo indiscrezioni raccolte dai giornali, arriverà entro il giorno di Ferragosto. Anche se il capo dello Stato nei giorni seguiti alla sentenza della Cassazione che ha condannato il Cavaliere ha sempre lasciato trapelare la sua indisponibilità a qualunque legge salvacondotto. Napolitano – che si sta facendo aiutare dal consigliere per gli Affari dell’amministrazione della Giustizia Ernesto Lupo per preparare la nota – aveva d’altronde già annunciato lo studio della situazione e il chiarimento dei punti focali della vicenda nell’incontro con i vertici del Pdl e poi del Pd. E, mentre il Colle si prepara a parlare, la difesa di Berlusconi studia tutte le strade per salvare l’ex premier. Proprio ieri si è tenuto ad Arcore un lungo incontro tra il Cavaliere, Gianni Letta e gli avvocati Longo e Ghedini.
A maggior ragione prosegue il pressing del Pdl, cominciato già all’indomani della sentenza del processo Mediaset: “L’agibilità politica di Silvio Berlusconi non è una questione personale e neanche di una parte persino maggioritaria degli italiani – dichiara il capogruppo alla Camera Renato Brunetta – Piaccia o no egli è il perno su cui si regge il delicato equilibrio non solo del governo ma della stessa agibilità politica dell’Italia. Intendo per agibilità la possibilità di uno scambio politico tra parti che nella diversità riconoscono un territorio comune di valori e di pratica di dialogo. Per questo ho fiducia che la saggezza di Napolitano indichi una strada che salvaguardi la pienezza della democrazia già ferita da una giustizia sconsiderata”.
Ma una via d’uscita, come suggerisce il Sole 24 Ore, c’è e sarebbe indolore, nel senso che non provocherebbe “ferite istituzionali”: grazia, amnistia, non meglio precisati interventi del presidente della Repubblica. Sarebbe la strada dell’affidamento in prova al servizio sociale che, in caso positivo, “estingue la pena detentiva e ogni altro effetto penale”. Il tribunale deciderebbe al termine del periodo di affidamento (a un’associazione di volontariato o a un lavoro socialmente utile), cioè dopo un anno che con lo sconto di 45 giorni per semestre – spiega di nuovo il quotidiano della Confindustria – scenderebbe a 10 mesi e 15 giorni. Se tutto andasse bene cadrebbe l’effetto penale della decadenza da senatore e l’incandidabilità per 6 anni, come prevede la legge Severino. Quindi il Cavaliere sarebbe “salvo” fino a che la Corte d’appello non ridefinisse la durata dell’interdizione ai pubblici uffici.
“La partita dell’incandidabilità è segnata e c’è un’impossibilità in radice per quella che viene definita l’agibilità politica per Berlusconi”, ha commentato il leader di Sel Nichi Vendola a La Repubblica. L’agibilità politica è quindi solo “una magia lessicale, un modo di trovare un escamotage per violare il principio di eguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge. Un’espressione modesta che nasconde un elemento sovversivo, la voglia di mutare l’equilibrio tra i poteri dello Stato”. Non può quindi esistere, secondo Vendola, una soluzione politica al caso Berlusconi. “I reati di cui parliamo non sono reati di opinione”, ha spiegato. “Ci vuole il senso della misura. Ma che soluzione politica vogliono, di che cosa?”. Vito Crimi conferma la stessa posizione di intransigenza del Movimento Cinque Stelle e va anche oltre: la legge, sostiene, “prevede che anche i legali dei soggetti ineleggibili sono ineleggibili. Quindi occorrerà comunque valutare la posizione del suo avvocato Ghedini, che ricordiamo è senatore e come Berlusconi si è visto in aula 4 volte in 4 mesi”.
Deve prevalere lo stato di diritto, secondo il deputato del Pd Matteo Colaninno: “Rimanendo nell’ambito dei garantisti, noi siamo di fronte ad una sentenza definitiva, passata in giudicato, con tre gradi di giudizio conformi e quindi siamo di fronte ad una sentenza, come d’altronde hanno ricordato anche i legali del senatore Berlusconi, non più modificabile. E’ del tutto evidente che non ci possono essere, perché questa è l’essenza della democrazia, del diritto e dello stato di diritto, delle vie politiche per modificare quello che è avvenuto nelle aule dei processi e da ultimo in Cassazione”.
In precedenza il presidente della Giunta per le elezioni del Senato Dario Stefàno ha confermato che “se cadesse il governo e si dovesse andare a elezioni anticipate Berlusconi sarebbe incandidabile”, sottolineando che – in giunta – si voterà prima di novembre: “L‘aula del Senato voterà sulla decadenza di Berlusconi entro ottobre, ce la faremo”. Mentre i Cinque Stelle hanno chiesto di anticipare la discussione sulla decadenza dell’ex presidente del Consiglio. Ma Stefàno ha ricordato che sul rinvio a settembre c’è stato un voto all’unanimità (compreso quindi quello dei deputati dell’M5S).
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Tel Aviv, 16 mar. (Adnkronos) - Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha annunciato la sua intenzione di licenziare il capo dello Shin Bet, Ronen Bar, e di averlo "informato che la prossima settimana presenterà una proposta al governo per porre fine al suo mandato".
In una dichiarazione successiva, Netanyahu ha spiegato: “In ogni momento, ma soprattutto durante una guerra esistenziale come quella che stiamo affrontando, deve esserci piena fiducia tra il primo ministro e il capo dello Shin Bet. "Ma sfortunatamente, la situazione è l'opposto: non ho questa fiducia. Nutro una sfiducia continua nel capo dello Shin Bet, una sfiducia che è solo cresciuta nel tempo".
(Adnkronos) - "Il nemico americano ha lanciato un'aggressione palese contro il nostro Paese nelle ultime ore con oltre 47 attacchi aerei", si legge nella dichiarazione. In risposta, "le Forze Armate hanno condotto un'operazione militare specifica prendendo di mira la portaerei americana USS Harry S. Truman e le sue navi da guerra nel Mar Rosso settentrionale con 18 missili balistici e da crociera e un drone".
"Con l'aiuto di Allah Onnipotente", prosegue la dichiarazione, "le forze armate yemenite continueranno a imporre un blocco navale al nemico israeliano e a vietare alle sue navi di entrare nella zona di operazioni dichiarata finché gli aiuti e i beni di prima necessità non saranno consegnati alla Striscia di Gaza".
Sana'a, 16 mar. (Adnkronos) - Gli Houthi hanno risposto ai bombardamenti americani sullo Yemen attaccando la USS Harry S. Truman nel Mar Rosso con missili balistici e un drone. Lo rivendica il portavoce del gruppo yemenita.
Tel Aviv, 16 mar. (Adnkronos) - La polizia israeliana ha aperto un'indagine sull'ex capo dell'agenzia di sicurezza Shin Bet, Nadav Argaman, dopo che venerdì il primo ministro Benjamin Netanyahu ha presentato una denuncia.
Il premier israeliano ha accusato Argaman di ricatto e reati legati alla legge che riguarda lo Shin Bet, che proibisce ai dipendenti dell'organizzazione di divulgare informazioni ottenute nell'ambito del loro lavoro.
Tel Aviv, 16 mar. (Adnkronos) - Un abitante di Gaza, che stava "tentando di piazzare ordigni esplosivi" nei pressi del corridoio di Netzarim, è stato ucciso. Lo riferisce l'esercito israeliano.
Tel Aviv, 16 mar. (Adnkronos/Afp) - Un team negoziale israeliano sta attualmente discutendo la questione degli ostaggi con i mediatori egiziani in Egitto. Lo ha reso noto l'ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu in una dichiarazione.
Skopje, 16 mar. (Adnkronos/Afp) - Le autorità della Macedonia del Nord stanno indagando su un possibile caso di "corruzione" in relazione all'incendio che ha ucciso almeno 59 persone in una discoteca. Lo ha riferito il ministro degli Interni Pance Toskovsky.
"Questa azienda non ha una licenza legale per lavorare. Questa licenza, come molte altre cose in Macedonia nel passato, è legata alla corruzione", ha detto Toskovsky durante una conferenza stampa a Kocani, una piccola città nell'est del paese balcanico dove è avvenuta la tragedia durante un concerto nella notte tra sabato e domenica.