Se davvero non ci sono molte differenze tra i paesi dell’Unione nelle difficoltà di accettazione vissute da molti giovanissimi gay, allora non saranno la legge anti-omofobia e il matrimonio gay a eliminare il problema. Cito quel che ho trovato ( ma sarei felice di cambiare idea…)

“Ogni 8 ore un ragazzino (53% femmine e 47% maschi) muore suicida a seguito di vessazioni ripetute e atti di bullismo, nella fascia di età fra gli 11 e i 15 anni”, hanno sottolineato di recente in una nota Mario Campanella, presidente di Peter Pan onlus, e Donatella Marazziti, docente di psichiatria all’Università degli Studi di Pisa, denunciando “uno stillicidio cui bisogna porre fine”.

 Si tratta di “un dato trasversale che riguarda tutti i 27 Paesi dell’Unione e che ha un filo interconnesso con il fenomeno della cyberglobalizzazione. Spesso gli episodi di bullismo avvengono all’interno di Messenger e Facebook”, e “un suicidio su 10 avviene perché l’adolescente, di età tra i 14-15 anni, viene identificato come gay e colpito per le sue presunte tendenze, in un’età peraltro assai difficile all’interno della quale non sono compiuti i processi di maturazione.

Se per legge anti-omofobia intendiamo disposizioni del codice penale, sarà raro che ci aiutino contro la crudele superficialità del conformismo di gruppo dei 14enni. Ci aiuterà così come lo farà il matrimonio gay, come un segnale generale di accettazione “ufficiale” dell’omosessualità.

Ma è nella scuola e in altri ambiti di socializzazione dei giovanissimi che occorre intervenire. Il ministero che dovrebbe per primo sentirsi interpellato dal suicidio del ragazzino romano dovrebbe essere quello della Pubblica Istruzione. 

Cos’abbiamo nelle scuole per educare all’accettazione e al rispetto delle differenze, per prevenire razzismo e omofobia?   Se è complesso e difficile immaginare una riforma dei programmi che includa queste materie, allora procediamo pure con i provvedimenti bandiera-emergenziale, ma immaginiamone uno centrato.

Una giornata, o almeno una lezione contro l’omofobia nelle scuole dalle medie inferiori in su, organizzata con buona volontà da tutti i collegi docenti d’Italia.  Chi ha esperienza usi questo blog per raccontare come fa o farebbe.

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