Nuova strage in Egitto, nel “venerdì della collera” indetto dai Fratelli musulmani. Dopo gli scontri dei giorni scorsi, che hanno portato alla morte di oltre 630 persone, la polizia ha aperto il fuoco sui manifestanti che sostengono l’ex presidente deposto Mohamed Morsi in diverse città del Paese, dove si contano oltre 100 vittime nelle ultime 24 ore, tra cui almeno 23 poliziotti.
Anche alcuni elicotteri militari, secondo Al Jazeera, hanno aperto il fuoco sui civili riuniti a Ramses Square, al Cairo, mentre i carri armati hanno sparato contro i civili ad Alessandria. E la strage non sembra avere intimorito i Fratelli musulmani. Anzi. I sostenitori dell’ex presidente hanno annunciato con un comunicato che da sabato partirà una settimana di mobilitazione, con manifestazioni quotidiane in tutto il Paese.
Scendono in campo Francia e Germania, che chiedono una riunione urgente a livello europeo per discutere su quanto sta accadendo. Il presidente Francois Hollande e la cancelliera tedesca Angela Merkel “chiedono che i ministri degli Esteri dell’Unione europea s’incontrino in tempi brevi, la settimana prossima, per rivedere la cooperazione fra Ue ed Egitto e sviluppare una risposta comune”, riferisce un comunicato dell’Eliseo dopo che i due leader si sono parlati oggi al telefono.
Letta: “Serve iniziativa Ue per far cessare violenze”
Mentre il presidente del Consiglio, Enrico Letta, fa sapere su twitter di avere parlato al telefono con Hollande e di essere arrivato alla conclusione che è “necessaria subito una iniziativa Ue per l’immediata cessazione di ogni repressione e violenza”. Dopo il colloquio con il premier francese, il presidente italiano ha aggiunto che “Francia e Italia convengono sul fatto che la crisi abbia ormai passato il limite, e che il livello di violenza e di repressione sia divenuto inaccettabile e deve, pertanto, cessare”.
E anche la Farnesina lancia l’allarme. “Lo stato di emergenza ed il coprifuoco potrebbero creare disagi anche nelle località turistiche del Mar Rosso dove al momento non si registrano incidenti”, ha avvertito. “Anche se, in ragione del continuo evolvere degli eventi non sono da escludere azioni dimostrative legate alla situazione di generale instabilità del Paese”.
Intanto il ministro Emma Bonino fa sapere che “l’Europa deve far sentire la sua voce in maniera coesa ed autorevole. Siamo in continuo contatto, in queste ore, con i nostri partner europei, per preparare una riunione straordinaria del Consiglio affari esteri dell’Unione sulla crisi in Egitto che auspichiamo sia fissata al più presto”.
Gli scontri spaccano lo schieramento anti-Morsi
E la violenza degli ultimi giorni ha già risvolti politici. Le proteste dei sostenitori dell’ex presidente e la dura repressione dell’esercito hanno infatti spaccato anche il fronte schierato contro il leader politico. Il portavoce del Fronte di salvezza nazionale egiziano, principale piattaforma degli oppositori anti-Morsi, si è dimesso dall’incarico dissociandosi dalla repressione dell’esercito contro i manifestanti islamici. Il portavoce, Khaled Dawood, era considerato una sorta di braccio destro dell’ex vicepresidente, ex alto funzionario dell’Onu e premio Nobel per la pace Mohamed el-Baradei, dimessosi a sua volta nei giorni scorsi per gli stessi motivi.
I pro-Morsi: “Resisteremo fino a quando il golpe svanirà”
I sostenitori del deposto presidente egiziano resisteranno “in modo pacifico” e “fino a quando il golpe svanirà”, ha assicurato la guida suprema dei Fratelli musulmani Mohammed Badie, che nel “Giorno della rabbia” ha dichiarato che “il popolo, che manifesta pacificamente nonostante la ferocia che impone il colpo di Stato militare, resisterà fino a quando il golpe svanirà”. Badie ha aggiunto che i manifestanti in Egitto sono la prova della resistenza al governo militare e ha affermato che “il falso potere dato all’esercito si riflette nelle crudeli stragi nella moschea di Rabaa al-Adawiyeh e in piazza al-Nahda” al Cairo.
Obama: “Rispettino i diritti dei manifestanti”
Le violenze sono state severamente condannate dal presidente statunitense Barack Obama: “Condanniamo la violenza contro i civili – ha detto – Sosteniamo i diritti fondamentali, incluso quello di manifestare pacificamente. Le autorità egiziane devono rispettare i diritti universali. E chi manifesta deve farlo pacificamente. Riteniamo che lo stato di emergenza dovrebbe essere revocato e che un processo di riconciliazione nazionale dovrebbe iniziare”. Secondo la presidenza dell’Egitto, le osservazioni di condanna del presidente americano non sono basate su “fatti” e rafforzeranno ed incoraggeranno i gruppi violenti. “La presidenza – si legge nella nota ufficiale – è preoccupata dal fatto che dichiarazioni non basate su fatti possano incoraggiare i gruppi armati violenti”.
Il premier turco, Recep Tayyp Erdogan, ha intanto chiesto una riunione d’urgenza del consiglio di sicurezza dell’Onu, sostenuto da Regno Unito, Francia e Australia. Il consiglio di sicurezza ha chiesto a tutte le parti, secondo quanto affermato dall’ambasciatore dell’Argentina Maria Cristina Perceval, la fine delle violenze in Egitto e ha esortato alla massima moderazione. “I membri del Consiglio di sicurezza ritengono sia importante mettere fine alla violenza in Egitto e che tutte le parti esercitino la massima moderazione”.
Mondo
Egitto, strage nel “giorno della collera”. Merkel e Hollande: Ue riveda rapporti
Ancora spari sui manifestanti, oltre 100 vittime. Francia e Germania chiedono un incontro europeo per rivedere la cooperazione con il Cairo. Letta: "Azione europea per stop violenza". Ma i sostenitori di Morsi insistono: "Protesta fino a che golpe svanirà"
Nuova strage in Egitto, nel “venerdì della collera” indetto dai Fratelli musulmani. Dopo gli scontri dei giorni scorsi, che hanno portato alla morte di oltre 630 persone, la polizia ha aperto il fuoco sui manifestanti che sostengono l’ex presidente deposto Mohamed Morsi in diverse città del Paese, dove si contano oltre 100 vittime nelle ultime 24 ore, tra cui almeno 23 poliziotti.
Anche alcuni elicotteri militari, secondo Al Jazeera, hanno aperto il fuoco sui civili riuniti a Ramses Square, al Cairo, mentre i carri armati hanno sparato contro i civili ad Alessandria. E la strage non sembra avere intimorito i Fratelli musulmani. Anzi. I sostenitori dell’ex presidente hanno annunciato con un comunicato che da sabato partirà una settimana di mobilitazione, con manifestazioni quotidiane in tutto il Paese.
Scendono in campo Francia e Germania, che chiedono una riunione urgente a livello europeo per discutere su quanto sta accadendo. Il presidente Francois Hollande e la cancelliera tedesca Angela Merkel “chiedono che i ministri degli Esteri dell’Unione europea s’incontrino in tempi brevi, la settimana prossima, per rivedere la cooperazione fra Ue ed Egitto e sviluppare una risposta comune”, riferisce un comunicato dell’Eliseo dopo che i due leader si sono parlati oggi al telefono.
Letta: “Serve iniziativa Ue per far cessare violenze”
Mentre il presidente del Consiglio, Enrico Letta, fa sapere su twitter di avere parlato al telefono con Hollande e di essere arrivato alla conclusione che è “necessaria subito una iniziativa Ue per l’immediata cessazione di ogni repressione e violenza”. Dopo il colloquio con il premier francese, il presidente italiano ha aggiunto che “Francia e Italia convengono sul fatto che la crisi abbia ormai passato il limite, e che il livello di violenza e di repressione sia divenuto inaccettabile e deve, pertanto, cessare”.
E anche la Farnesina lancia l’allarme. “Lo stato di emergenza ed il coprifuoco potrebbero creare disagi anche nelle località turistiche del Mar Rosso dove al momento non si registrano incidenti”, ha avvertito. “Anche se, in ragione del continuo evolvere degli eventi non sono da escludere azioni dimostrative legate alla situazione di generale instabilità del Paese”.
Intanto il ministro Emma Bonino fa sapere che “l’Europa deve far sentire la sua voce in maniera coesa ed autorevole. Siamo in continuo contatto, in queste ore, con i nostri partner europei, per preparare una riunione straordinaria del Consiglio affari esteri dell’Unione sulla crisi in Egitto che auspichiamo sia fissata al più presto”.
Gli scontri spaccano lo schieramento anti-Morsi
E la violenza degli ultimi giorni ha già risvolti politici. Le proteste dei sostenitori dell’ex presidente e la dura repressione dell’esercito hanno infatti spaccato anche il fronte schierato contro il leader politico. Il portavoce del Fronte di salvezza nazionale egiziano, principale piattaforma degli oppositori anti-Morsi, si è dimesso dall’incarico dissociandosi dalla repressione dell’esercito contro i manifestanti islamici. Il portavoce, Khaled Dawood, era considerato una sorta di braccio destro dell’ex vicepresidente, ex alto funzionario dell’Onu e premio Nobel per la pace Mohamed el-Baradei, dimessosi a sua volta nei giorni scorsi per gli stessi motivi.
I pro-Morsi: “Resisteremo fino a quando il golpe svanirà”
I sostenitori del deposto presidente egiziano resisteranno “in modo pacifico” e “fino a quando il golpe svanirà”, ha assicurato la guida suprema dei Fratelli musulmani Mohammed Badie, che nel “Giorno della rabbia” ha dichiarato che “il popolo, che manifesta pacificamente nonostante la ferocia che impone il colpo di Stato militare, resisterà fino a quando il golpe svanirà”. Badie ha aggiunto che i manifestanti in Egitto sono la prova della resistenza al governo militare e ha affermato che “il falso potere dato all’esercito si riflette nelle crudeli stragi nella moschea di Rabaa al-Adawiyeh e in piazza al-Nahda” al Cairo.
Obama: “Rispettino i diritti dei manifestanti”
Le violenze sono state severamente condannate dal presidente statunitense Barack Obama: “Condanniamo la violenza contro i civili – ha detto – Sosteniamo i diritti fondamentali, incluso quello di manifestare pacificamente. Le autorità egiziane devono rispettare i diritti universali. E chi manifesta deve farlo pacificamente. Riteniamo che lo stato di emergenza dovrebbe essere revocato e che un processo di riconciliazione nazionale dovrebbe iniziare”. Secondo la presidenza dell’Egitto, le osservazioni di condanna del presidente americano non sono basate su “fatti” e rafforzeranno ed incoraggeranno i gruppi violenti. “La presidenza – si legge nella nota ufficiale – è preoccupata dal fatto che dichiarazioni non basate su fatti possano incoraggiare i gruppi armati violenti”.
Il premier turco, Recep Tayyp Erdogan, ha intanto chiesto una riunione d’urgenza del consiglio di sicurezza dell’Onu, sostenuto da Regno Unito, Francia e Australia. Il consiglio di sicurezza ha chiesto a tutte le parti, secondo quanto affermato dall’ambasciatore dell’Argentina Maria Cristina Perceval, la fine delle violenze in Egitto e ha esortato alla massima moderazione. “I membri del Consiglio di sicurezza ritengono sia importante mettere fine alla violenza in Egitto e che tutte le parti esercitino la massima moderazione”.
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Sparatoria a Milano: un morto e un ferito grave. I colpi esplosi in un panificio in piazzale Gambara
Roma, 15 feb (Adnkronos) - "Ancora sangue innocente in Germania e in Austria per mano criminale di clandestini e immigrati. Cambiare si può! #Afd #Fpo". Lo scrive sui social Matteo Salvini.
Roma, 15 feb (Adnkronos) - "I vigliacchi di Hamas ancora una volta esibiscono ostaggi, ma si mostrano a volto coperto. Perché sono dei codardi. Sono protagonisti di un’azione terroristica che dimostra la loro impossibilità di proporsi come uno Stato". Lo dice Maurizio Gasparri.
"O i palestinesi si liberano di questa setta di terroristi vigliacchi o non potranno essere interlocutori della comunità internazionale. Non si può parlare di due popoli e di due Stati quando c'è uno stato democratico, un popolo perseguitato, Israele e gli israeliani, e c'è un popolo palestinese che si fa comandare da questi vili criminali, che si nascondono perché non hanno il coraggio di mostrare il loro volto da assassini al mondo intero", aggiunge il presidente dei senatori di FI.
Roma, 15 feb. (Adnkronos) - Non saranno sempre "una cosa bellissima", come diceva l'allora ministro dell'Economia Tommaso Padoa Schioppa, ma le tasse restano stabilmente nella top ten dei temi 'divisivi' del centrosinistra. L'ultima accesa discussione, e non è certo la prima volta, è scoppiata sulla patrimoniale. Un 'evergreen', dall'Ulivo al campo largo. Che adesso vede, appunto, coinvolti Elly Schlein, Giuseppe Conte, Nicola Fratoianni e tutto il fronte alternativo al centrodestra.
A far (ri) scoppiare la polemica è stato lo stesso Fratoianni che, ad un convegno sui sistemi fiscali si è rivolto ai compagni di viaggio, seduti al suo fianco per ascoltare le relazioni del premio nobel Nobel per l’Economia Joseph Stiglitz e dell'economista Hayati Ghosh. "Mi rivolgo a voi: verrà presto il momento di formulare una proposta per l’alternativa e bisogna dire che per una patrimoniale sulle grandi ricchezze è arrivato il momento, non si può rinviare", ha detto il leader di SI a Schlein e Conte.
Da lì, il dibattito è partito incontenibile. Ai leader di sinistra, c'è da dire, è arrivato l'abbrivio di Stiglitz che, citando il Papa, ha sottolineato: "Le tasse sono uno strumento importante per proteggere i poveri". Ma a sinistra non c'era certo bisogno dell'endorsement di un premio Nobel per accendere la miccia sul fisco. I più 'nostalgici' ricordano la mossa elettorale di Rifondazione comunista. Correva l'anno 2006, il partito di Nichi Vendola era al governo (quello con Padoa Schioppa ministro) e per le elezioni pensò di riempire le città con i manifesti con la foto di un panfilo e lo slogan preso da una telenovela degli anni '70: 'Anche i ricchi piangano'. Da lì a poco la stagione dell'Ulivo arrivò al capolinea.
(Adnkronos) - Eppure l'idea del 'prelievo forzoso' sulla quale i progressisti sono messi da sempre all'indice dagli avversari politici non è una idea di sinistra. A inventarlo, in Italia, è il governo Nitti nel 1919 per far quadrare i conti traballanti. Ma lo fa anche Mussolini, dopo la guerra in Etiopia, nel '36. Per gli stessi motivi. Eppure è sempre a sinistra che si guarda (e si polemizza) quando si parla di tasse. Silvio Berlusconi ha costruito una campagna anti sinistra, una costante della sua carriera politica, sin quando parlava del prelievo "con il favore delle tenebre" a proposito del 6xmille retroattivo sui conti correnti imposto dal governo Amato nel '92 per arginare le falle dei conti pubblici.
E le polemiche su Matteo Renzi e l'Imu? "Elimineremo noi, perché gli altri hanno fatto la finta, la tassa sulla prima casa, l'Imu agricola e sugli imbullonati", annunciò l'allora premier all'assemblea del Pd, finendo nel mirino con l'accusa di 'berlusconismo'. Ma gli esempi sono tanti, anche più recenti. Alle elezioni del 2022 Enrico Letta lanciò la proposta della dote ai 18enni, un capitale di circa 10mila euro da spendere in formazione, casa o per avviare una attività. "Sarà finanziata con la tassa di successione per i patrimoni plurimilionari", spiegò il segretario del Pd, subito accusato di voler introdurre la patrimoniale in maniera surrettizia.
A distanza di anni i progressisti si trovano ancora, sempre, alle prese con la discussione sul fisco e sulle varie ricette per le tasse. Con Schlein che oggi dice: "Non è un tabù un intervento sui grandi patrimoni", indicando però una soluzione "almeno a livello europeo" sulle orme di quella suggerita dal presidente brasiliano Lula al G20. E Conte che invita a parlare di tasse ma "in modo intelligente", per "contrastare il capitalismo parassitario".
Roma, 15 feb (Adnkronos) - "Nella giornata di oggi, 15 febbraio, presso i locali della federazione provinciale del Pd in corso Mazzini, si è svolto l’incontro fra la delegazione del Partito democratico, composta da Vittorio Pecoraro, segretario provinciale, Rosi Caligiuri, segretaria cittadina, e Francesco Alimena, capogruppo Pd in Consiglio comunale, con il sindaco di Cosenza, Franz Caruso". Lo spiegano in una nota congiunta gli stessi Pecoraro, Caligiuri e Alimena.
"Nell’esprimere il proprio sostegno all’esperienza amministrativa, il Partito democratico, ribadendo la propria unità, ha rappresentato al sindaco la sua proposta per il completamento della giunta con l’indicazione dell’avvocata Maria Locanto quale vicesindaca", proseguono i dem.
"Il sindaco ha ascoltato la valutazione del Pd e, nel rispetto delle proprie prerogative, si è riservato di esaminare con attenzione tale richiesta. L’indicazione di Maria Locanto è l’espressione del territorio ed è stata formulata a livello cittadino, provinciale e regionale del Partito, nonché dalle rispettive rappresentanze istituzionali. La scelta di Maria Locanto testimonia in modo chiaro l’unità del Pd, essendo presidente provinciale del Partito e avendo sempre lavorato con equilibrio e senso di responsabilità per la crescita della nostra comunità", sottolineano ancora gli esponenti Pd.
(Adnkronos) - "La delegazione del Pd ha, nel contempo, espresso al Sindaco la volontà di un impegno unitario perché la riorganizzazione della giunta non si espliciti soltanto attraverso una mera sostituzione assessorile ma sia opportunità per un rilancio strategico dell'azione amministrativa, affinché la seconda metà della consiliatura possa essere la fase di pieno compimento della attuazione del programma di governo su cui la maggioranza degli elettori cosentini ha espresso fiducia nella proiezione del progetto "Cosenza 2050'", concludono i dirigenti dem.
Roma, 15 feb (Adnkronos) - "Oggi si vota in 101 province per il congresso di Azione, un esercizio organizzativo molto complesso, ma necessario per riportare i partiti a essere quello che erano: luoghi di confronto democratico sulle idee e sulla linea politica. Siamo molto felici di come è andato". Lo dice Carlo Calenda.
"Ringrazio tutti i militanti, gli iscritti, i garanti congressuali e le persone che in questi mesi si sono attivati per tenere viva e rendere più forte la nostra comunità", aggiunge il leader di Azione.
Sanremo, 15 feb. - (Adnkronos) - “Tradizione, italianità e vicinanza sono valori del Festival di Sanremo e anche di Generali che li applica nel quotidiano per essere partner dei nostri clienti e costruire insieme il loro futuro”. Lo ha detto Massimo Monacelli, General Manager di Generali Italia, dal famoso e ormai iconico ‘Balconcino’ dell’Agenzia di Sanremo “che idealmente rappresenta tutte le piazze, tutti i balconcini, tutti i luoghi dove tutta la nostra eccezionale rete di agenti opera tutti i giorni per progettare il futuro” con gli italiani". "Proprio “la rete di 2mila agenzie e 20mila colleghe e colleghi presenti sul territorio, è il cuore del nostro business - sottolinea Monacelli - È grazie a loro se riusciamo a tenere fede alla nostra ambizione, che è quella di essere ‘Partner di Vita’ delle persone, in ogni momento rilevante, accompagnandole, con la consulenza di valore, a fare scelte consapevoli e responsabili con l’obiettivo di proteggere il loro futuro e il futuro delle persone che stanno loro a cuore”.
Per il terzo anno consecutivo “siamo felicemente presenti a Sanremo” con vista sull’Ariston “perché vogliamo essere dove succedono le cose che contano - aggiunge Marco Oddone, Chief Marketing & Distribution Officer di Generali Italia - Milioni di persone seguono Sanremo ogni sera e noi vogliamo essere vicini agli Italiani, nei vari momenti di vita, anche in un momento leggero, come si vede nello spot che abbiamo lanciato in questa occasione: mentre ‘tutti cantano Sanremo’, ci sono persone che prendono decisioni importanti della loro vita e noi, con i nostri agenti siamo loro vicini”. Con Sanremo “è scoccata una vera e propria scintilla - racconta Oddone - C’è una condivisione di valori: tradizione, passione, ma anche innovazione, con nuovi linguaggi dedicati a tutte le generazioni. Abbiamo raccontato il Festival con la voce di Caterina Ferioli, protagonista della nuova serie TV Belcanto, che è diventata portavoce di una prospettiva privilegiata sul Teatro Ariston attraverso i social, per coinvolgere ed entusiasmare persone di tutte le età. Un racconto a 360 gradi - conclude - da una prospettiva unica sull’Ariston al quale siamo molto felici di dare il nostro contributo”.
Generali ha partecipato anche al FantaSanremo con la lega #BalconcinoGenerali per accogliere tutte le persone che sceglieranno di giocare durante i giorni della kermesse all’iniziativa social più popolare, coinvolgente e divertente.
Torino, 15 feb. - (Adnkronos) - “Sui dazi la storia dimostra che fanno male a tutti, anche a chi li impone. Poi naturalmente colpiscono di più i paesi che hanno una forte capacità di esportazione, quindi può essere che l’Italia sia un pochino più colpita di altri Paesi come primo impatto. Ma non dimentichiamo che l’Italia ha sempre dimostrato una capacità molto elevata di riorientare le proprie esportazioni in funzione dell’andamento dai mercati e dei prezzi. Quindi io sono abbastanza ottimista sulla capacità dell’Italia di minimizzare o comunque contenere i danni che possano derivare da questa guerra delle tariffe che si preannuncia". Lo ha affermato il presidente di Intesa Sanpaolo, Gian Maria Gros-Pietro, a margine del congresso Assiom Forex in corso a Torino." Naturalmente - osserva - nessun paese riuscirà a sfuggire al fatto che una guerra delle tariffe fa sempre male a tutti".