Aumentano i vacanzieri che preferiscono non servirsi di ombrellone e lettino negli stabilimenti balneari a causa della crisi economica. Cappelli (Presidente Sib Emilia Romagna): "Chi non può permettersi di sostenere i costi di una vacanza, ovviamente preferisce risparmiare anche sui servizi"
Ombrelloni chiusi, lettini sfitti e spiagge libere prese d’assalto. È ancora la crisi a dettare le regole di una stagione estiva, quella del 2013, che sembra non voler decollare. I prezzi degli stabilimenti balneari scendono, le offerte per noleggiare ombrelloni e lettini si moltiplicano, complice anche il sopraggiungere di Ferragosto, eppure i turisti quest’anno sembrano preferire la spiaggia libera. Tanto che da Rimini a Ostia, a Messina, a Genova, il trend è sempre quello: più teli distesi sulla sabbia e meno ombrelloni in affitto. Tutto pur di risparmiare qualche euro dopo un anno in cui la recessione ha toccato il suo punto massimo.
Secondo i dati del Sindacato italiano balneari, quest’anno – ma i numeri sono ancora parziali, bisognerà aspettare la fine dell’estate per conoscere i dati precisi – i vacanzieri che hanno preferito la spiaggia libera allo stabilimento sono aumentati del 40%: “Senza dubbio le spiagge libere sono molto più affollate rispetto al 2012 – conferma Giancarlo Cappelli, presidente Sib Emilia Romagna e vice presidente nazionale dei balneari – e questo non solo nella Riviera romagnola, ma anche nel resto del Paese”.
Molti, infatti, hanno preferito attrezzarsi e portare in vacanza ombrelloni e lettini acquistati preventivamente, eliminando una voce di spesa “più o meno significativa” dal proprio bilancio estivo. Ma sono ancora di più, spiega Cappelli, “coloro che, sempre a causa della recessione, quest’anno sono potuti andare al mare solo nei fine settimana”: e sono soprattutto questi ultimi a ‘disertare’ gli stabilimenti balneari. “Chi non può permettersi di sostenere i costi di una vacanza, ovviamente preferisce risparmiare anche sui servizi. Così rinuncia alla comodità di rivolgersi a un “bagno” per organizzarsi autonomamente. Il dato rilevante è che sono proprio loro a fare la differenza sul bilancio di questa stagione”, ed è sempre a loro che si rivolgono molte offerte ideate dagli stabilimenti balneari: ombrelloni e lettini in sharing, noleggi a ore, o addirittura solo per le pause pranzo, “per attirare anche chi si concede un’oretta di sole durante la giornata lavorativa”, i pacchetti “spiaggia più colazione”, i pernottamenti a prezzi “dimezzati”, magari con “ingresso in spiaggia incluso”.
In Riviera l’impressione è che questo fenomeno inciderà significativamente sul fatturato degli addetti ai lavori. “A differenza di quanto si era ipotizzato a inizio stagione – spiega Manlio Maggioli, presidente della camera di commercio di Rimini – non assisteremo a un calo delle presenze, bensì a una diminuzione del fatturato. I turisti arrivano e per Ferragosto il trend che si prevede è positivo, ma non solo molti operatori si sono visti costretti ad abbassare sensibilmente i prezzi”, la media è del 20% in meno, secondo i dati del Sib, “ma tanti vacanzieri scelgono di recarsi sulle spiagge libere, senza servizi”.
In Toscana la situazione è analoga. “Purtroppo – racconta Graziano Giannessi, presidente del Sib regionale e titolare del bagno Nettuno a Viareggio – il potere d’acquisto di tutti gli italiani è notevolmente diminuito. Per questo anche da noi in molti preferiscono la spiaggia libera per risparmiare anche quei 10 euro necessari a noleggiare ombrellone e lettino, e spenderli magari per far fronte ad altre necessità. La situazione attuale del resto ha influito anche sulla durata dei soggiorni, notevolmente più brevi, e sui prezzi, che si sono sensibilmente ridotti rispetto agli anni passati, il che prefigurerà forti difficoltà per tutti gli operatori del settore”.
Stesso problema che si trovano ad affrontare gli addetti ai lavori del Lazio che, oltre a perdere clienti negli stabilimenti, hanno rilevato “un calo generalizzato dei turisti”: “Nella nostra regione – sottolinea Fabrizio Fumagalli, presidente del Sib Lazio – sono molti coloro optano per trascorrere al mare la singola giornata, quindi partono da casa la mattina e vi fanno ritorno la sera. Ecco, il problema è che molti di loro non vengono più, perché fanno fatica persino a sostenere i costi relativi al viaggio e alla giornata fuori casa. Il settore turistico qui vive una profonda sofferenza”.
Anche in Puglia “cresce il numero di turisti che rinuncia ai servizi garantiti dagli stabilimenti per andare sulle spiagge libere”, solo che “a causa della mancanza di risorse nelle casse dei Comuni, qui le spiagge libere sono totalmente abbandonate – racconta Antonio Capacchione, numero uno del sindacato italiano balneari regionale – stiamo tornando a una situazione che avevamo ormai superato, cioè quella in cui l’utenza si divide tra chi ha qualche euro in tasca, e allora affitta l’ombrellone, e chi non ne ha, ed è costretto a rinunciarvi”. Per questo, “per dare una mano alle famiglie in difficoltà”, il Sib Puglia, in collaborazione con il Comune di Margherita di Savoia, in provincia di Foggia, ha avviato quest’anno un progetto pilota, denominato ‘Mare per tutti’. “In pratica offriamo gratuitamente, e per 15 giorni, un ombrellone per stabilimento a chi si trova in difficoltà economiche e ha dei bambini – racconta Capacchione – Lo facciamo per loro, perché possano usufruire dei giochi, e per i genitori, che hanno così a disposizione servizi igienici e personale di salvataggio che vigili sulla balneazione. Per il momento stiamo valutando il successo dell’iniziativa: se dovesse andare bene, il prossimo anno la estenderemo a tutta la regione”.